Parte la nuova Autovie: il rebus dei soci privati

Banche e assicurazioni controllano una quota del 15% e attendono un confronto. Ma intanto l’Anas si sfila dall’operazione. E Bruxelles accende i riflettori

TRIESTE. La Società autostrade Alto Adriatico, la newco pubblica Friuli Venezia Giulia-Veneto che prenderà il posto di Autovie Venete per il rinnovo di una concessione che sarebbe stata altrimenti messa a rischio da una gara europea nasce zoppa. Manca Anas, che invece aveva sottoscritto a fine 2016 un protocollo d’intesa assieme alle due Regioni, e che sembrava tra l'altro poter nominare l'amministratore delegato. E manca, almeno a sentire le fonti bancarie, una definizione dei costi dell’operazione di liquidazione dei soci privati presenti nell’azionariato della concessionaria.

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Autovie è partecipata infatti dalla Regione Fvg attraverso Friulia per poco meno del 73%, dal Veneto per il 4,8%, da Infracis per il 4,3% e da altri enti locali per quote minori. Ci sono poi però anche i privati che, tra Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia, Credit Agricole FriulAdria, Unicredit, Credito Cooperativo, Generali, Bnl, Popolare di Vicenza, Popolare di Cividale, Intesa San Paolo, Allianz e Montepaschi, sommano circa il 15% del pacchetto azionario. Per evitare la gara comunitaria, d’intesa con il Trentino Alto Adige che aveva lo stesso ostacolo da superare per Autobrennero, il sistema Fvg-Veneto, grazie a un adeguamento normativo favorito dal governo, ha lavorato per una spa pubblica al 100%, ma si tratta appunto di ricompensare banche e assicurazioni che della newco non potranno far parte.

Silvano Trieste 23/06/2016 Regione, Piazza Unita', firma della Presidente Serracchiani, del progetto definitivo terza corsia A4, III Lotto
Silvano Trieste 23/06/2016 Regione, Piazza Unita', firma della Presidente Serracchiani, del progetto definitivo terza corsia A4, III Lotto

La cifra? Quella stimata già da tempo, un centinaio di milioni di euro. Ma i soci privati, stando ai bene informati, rimangono in attesa di un confronto, che manca da mesi. La giunta Serracchiani ha nel frattempo portato avanti l’operazione di costituzione di Società autostrade Alto Adriatico. Al punto da indicare l'avvocato Anna Di Pasquale nel ruolo di amministratore unico di una spa che nascerà, previa delibera anche della Regione Veneto, entro il mese di marzo. Già oggi dovrebbe arrivare l’ok della giunta per le nomine del Consiglio regionale. Prima di quest’ultimo passaggio Di Pasquale, tecnico estraneo al mondo della politica che ha già esperienze in società partecipate come Cafc e Fvg Strade, preferisce evitare qualsiasi dichiarazione.

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Un'immagine d'archivio dell'autostrada A4 Trieste-Venezia. ANSA/ US - AUTOVIE VENETE ++NO SALES - EDITORIAL USE ONLY++

Di Pasquale entrerà comunque in azione molto in fretta dato che si tratterà di definire il percorso entro fine settembre, in modo da ottenere l’ultimo visto del ministero dei Trasporti. La newco nascerà con un capitale sociale di 6 milioni di euro (4 a carico del Fvg, 2 del Veneto) e, per poter completare la convenzione di concessione, dovrà passare attraverso due “esami”: quello dell’Autorità di regolazione dei trasporti, chiamata a esprimere valutazioni sul fronte tariffario, e quello del Cipe. Molto improbabile che in corso d’opera si inserisca Anas. Anche perché, a quando pare, l’Avvocatura dello Stato ha chiarito che l’ente nazionale per le strade non potrebbe far parte di una “in house”. Non a caso la presidente, e commissario in A4, Debora Serracchiani si è limitata a poche parole: «Il coinvolgimento di Anas non va escluso, qualora le condizioni lo richiedessero».

Ci fosse stata, Anas avrebbe contribuito all’indennizzo di subentro ad Autovie. Un’operazione che viaggia tra i 350 e i 400 milioni di euro, la cifra rilevabile nel bilancio della concessionaria relativa agli investimenti sulle opere non ancora ammortizzate. Nei prossimi mesi Autovie, con Maurizio Castagna in sella da presidente e amministratore delegato (il suo contratto scade a fine anno), continuerà dunque il suo lavoro in parallelo rispetto alla NewCo e, a fine corsa, se la concessione verrà infine rinnovata dal ministero, si vedrà indennizzare con un “tesoretto” che per una parte servirà a liquidare i privati e per un’altra andrà agli azionisti. Sarà una sorta di partita di giro visto che i soci pubblici della NewCo sono soci pure di Autovie. Una volta usciti i privati, Autovie sarà completamente partecipata dal pubblico e potrà essere incorporata nella newco.
 

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