Parte la missione di Xi Jinping in Italia: «Patto strategico sulla Via della seta»

TRIESTE Un patto strategico insieme all'Italia: è quello che propone il presidente cinese Xi Jinping, che arriva stasera a Roma per iniziare la sua visita di Stato nel nostro Paese con una delegazione di 500 persone, tra membri del governo, manager e imprenditori di grandi e piccole aziende anche dal Friuli Venezia Giulia.
«Siamo pronti insieme alla controparte italiana, a sviluppare ulteriormente il partenariato strategico globale, a stringere maggiormente i legami ai massimi livelli e a rafforzare la cooperazione a tutti i livelli».
La Via della Seta, sul quale ruotano anche gli investimenti annunciati nel porto di Trieste, è il tema più importante del vertice che Xi sviluppa in un suo testo pubblicato sul Corriere: «Siamo pronti a costruire insieme la nuova Via della Seta, sviluppando appieno i punti di forza storici, culturali e geografici che la cooperazione tra i due Paesi sotto l'egida della Belt and Road può portare».
Xi non nomina esplicitamente Trieste ma sviluppa una visione che chiarisce molto sull’attegiamento morbido di Pechino. Si parla di una «idea di interconnessione e connettività», nella quale rientrano i «progetti italiani di costruzioni dei porti del Nord» (Trieste e Genova anche se non vengono nominati) nonché «una nuova era in settori come la marina, l'aeronautica, l'aerospazio e la cultura».
Non quindi un mero accordo commerciale. Xi Jinping propone all’Italia un'intesa di grande respiro che riguarda la cooperazione in settori come la logistica, portuale, il trasporto marittimo, le telecomunicazioni e il medico-farmaceutico. Xi fa esempi concreti modellati sulle nuove sensibilità dell’Occidente come i mutamenti climatici.
Il premier Conte ha cercato anche ieri di fugare le perplessità della Casa Bianca e di Bruxelles sulla firma del Memorandum. Definisce la Via della Seta «un’opportunità per migliorare il nostro export e assicurarci delle migliori garanzie per accedere al mercato cinese. Andiamo a firmare un accordo, non è internazionale né vincolante, è un’intesa programmatica che ci consente di operare in trasparenza. In questo momento altri Paesi Ue hanno una cooperazione molto più avanzata e non hanno sottoscritto un memorandum».
Il momento clou del vertice è fissato per sabato a villa Madama quando, davanti al presidente cinese Xi Jinping e al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è prevista la firma del Memorandum (ci sarà anche il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino) e di oltre 30 accordi tra imprese e istituti di Cina e Italia.
La lista è strettamente riservata ma filtrano, per intese grandi e piccole, i nomi di importanti imprese italiane, da Ansaldo a Snam, da Fincantieri alla Danieli. Un ruolo strategico sarà giocato dalla Cassa Depositi e Prestiti presieduta da Carlo Palermo con il varo di Panda Bond per sostenere le imprese italiane. Dall'altra l'impegno di garante degli equilibri dei rapporti industriali e commerciali fra Cina e Italia.
Gli appuntamenti del Business Forum, invece, sono previsti per domani: la mattina a Palazzo Barberini, dove sono attesi gli interventi del vicepremier, Luigi Di Maio, e di Confindustria. Ci sarà quindi un incontro al Quirinale con Xi in mattinata e una riunione del Business Forum. —
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