Parte la gara per il restauro dello yacht del Maresciallo Tito
FIUME. Il Galeb, l’arrugginito scafo da anni all’ormeggio in Porto Baross a Fiume, sta per tornare a nuova vita. Agli inizi del 2019 sarà bandita la gara per il restauro di quella che fu la nave scuola della Marina da guerra jugoslava e - soprattutto - la dimora galleggiante del Maresciallo Tito nel corso dei suoi viaggi in Adriatico e oltre. Gli addetti ai lavori sostengono che la ristrutturazione richiederà una decina di mesi. Trattandosi di un bene culturale, stando a quanto decretato dalla Repubblica di Croazia, i lavori al vecchio yacht dovranno venire eseguiti alla perfezione. Il progetto di valorizzazione è stato firmato congiuntamente da Città di Fiume, Associazione turistica locale e Ateneo fiumano, in stretta collaborazione con il Museo civico di Fiume. Il piano - denominato “Valorizzazione turistica dei monumenti del patrimonio industriale fiumano" - prevede investimenti per 81,3 milioni di kune, poco meno di 11 milioni di euro, mentre l’Unione europea ha stanziato a fondo perduto 68,89 milioni di kune (poco oltre i 9 milioni di euro). Oltre alla nave che fu di Tito, l’operazione di restauro riguarderà il più noto palazzo barocco a Fiume, l'ex Zuccherificio. Alla Galeb spetterà una cospicua fetta dei finanziamenti: sono 32,7 milioni di kune – pari a 4,4 milioni di euro – che contribuiranno a riattare l’unità, costruita in Italia nel 1938: lo scafo entrerà a far parte del Museo civico di Fiume e ospiterà a bordo manifestazioni culturali, come concerti o mostre.
Affondata dagli Alleati nel porto di Fiume nel 1944, la posamine tedesca Kiebitz - il futuro Galeb, appunto - venne riportata in superficie nel 1948 e trainata nel cantiere navale polesano Scoglio Olivi, dove fu trasformata in nave scuola della Marina militare jugoslava. Il primo viaggio di Tito all'estero fu nel 1953 e da allora, fino al 1990, l’imbarcazione servì in primo luogo per addestrare varie generazioni di marittimi e, all'occorrenza, trasportare il Maresciallo nelle sue puntate oltreconfine.
Secondo Nataša Babić, curatrice del Museo civico fiumano, in questi anni si sono scritte delle inesattezze sul Galeb e su Tito: «I miei collaboratori e io abbiamo contattato i membri d'equipaggio ancora vivi per avere delle testimonianze di quanto accadeva a bordo - ha rilevato Babić – e ne è uscito che il Galeb, nonostante quanto si sia scritto, non ha mai ospitato attori come Liz Taylor, Richard Burton o Sophia Loren. È vero invece che vi sono stati ospitati statisti come Nehru, Nasser, Indira Gandhi, Hailé Selassié, e ancora Breznev, Kruscev, Gheddafi e altri». Inoltre, «gli interni dello scafo non erano affatto lussuosi. Finora gli esperti del Museo, guidati da Svjetlana Chris Dokić, hanno restaurato 38 pezzi di mobilio: oggetti molto semplici che sicuramente non farebbero una bella figura negli attuali yacht dei tycoon». Quanto sinora restaurato e sistemato nel museo fiumano si trovava nel piccolo salone e negli appartamenti di Tito e della moglie Jovanka che – sul Galeb – dormivano separati.
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