Parte la corsa agli 11 milioni per l’area Ezit
Due ambiti di azione: il primo comprende progetti di ricerca, di sviluppo sperimentale o innovazione; il secondo verte sulla riconversione di aree industriali dismesse. Beneficiari le imprese insediate o che desiderano insediarsi nell’Area di crisi industriale complessa di Trieste, che coincide con il perimetro Ezit.
Insomma, si stringe al dunque nell’operazione pianificata con l’accordo di programma risalente al gennaio 2014. Per ora sono in palio 10,6 milioni di euro, provenienti dalla legge regionale “Rilancimpresa” e gestiti dalla Camera di commercio triestina.
Da martedì 5 aprile il sito camerale riporta il bando che, preparato in seguito alla convenzione sottoscritta con la Regione Fvg, spiega il come/dove/quando presentare le domande. Braccio operativo della Camera è l’azienda speciale Aries al terzo piano di piazza della Borsa.
Tanto per cominciare, gli imprenditori, interessati a gareggiare per ottenere i contributi, possono trasmettere le loro proposte a partire dal 26 aprile fino alle ore 12 del 15 giugno 2016. I contributi - riporta il bando - sono concessi con procedimento valutativo a graduatoria e saranno adottate due classifiche, a seconda che si tratti del primo o del secondo ambito cui abbiamo accennato a inizio articolo. Non è specificato quanti soldi saranno appostati sulle due graduatorie.
Il documento illustra limiti di spesa e intensità dei contributi distinti a seconda che si tratti di piccola, media, grande azienda e a seconda che si parli di progetti di ricerca/sviluppo/innovazione o di iniziative di riconversione. Diciamo, a grandissime linee, che per i progetti di ricerca il massimo contributo concedibile è di 2 milioni di euro e per le riconversioni ammonta a 1,5 milioni. La percentuale d’aiuto tende a privilegiare la piccola e media impresa fino a un massimo del 70% in ordine alle proposte che riguardano la ricerca. Specifiche ulteriori sono previste per la regola Ue cosiddetta “de minimis”, che disciplina la somma di aiuti percepiti dalla stessa azienda.
Si diceva in precedenza che per ora c’è l’interessante disponibilità dei 10,6 milioni regionali, amministrati dall’ente camerale. Ma in rampa di lancio attende un’altra ricca opportunità, rappresentata dai 15 milioni di incentivi statali pilotati da Invitalia, agenzia del ministero dello Sviluppo Economico. Se Rilancimpresa si occupa di ricerca/sviluppo/innovazione e riconversione industriale, Invitalia guarda agli interventi di bonifica nel Sito di interesse nazionale. La contribuzione pubblica, dunque, è duplice ma complementare. Tant’è che si era parlato della possibilità di una sorta di unico sportello per agevolare le richieste da parte delle imprese.
Però in questa fase Invitalia è ancora in una fase esplorativa. Ci spieghiamo meglio: lo scorso 3 marzo è stato lanciato un invito per la presentazione di manifestazioni d’interesse a investire nell’area Ezit. Una scheda piuttosto semplice con una quindicina di informazioni. La scadenza per le risposte era stata fissata a ieri, 6 aprile, ma la società, che ha sede presso il ministero di riferimento nella Capitale, ha ritenuto - forse per carenza di riscontri o forse per avere un quadro più ampio possibile di candidature - di prorogare i termini del “monitoraggio” fino alle ore 12 del 15 aprile prossimo venturo. Invitalia cerca di capire quali siano le occorrenze delle aziende per adeguare gli strumenti agevolativi da attivare sul territorio. In altri termini, l’agenzia ministeriale modulerà il suo bando tenendo conto delle indicazioni espresse dal mondo imprenditoriale. Bisognerà vedere quanto tempo impiegherà, dopo il 15 aprile, a impostare il documento sul quale veicolare la sua offerta e attrarre gli investitori.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo