Parte il Vesnaver II: «Adesso la politica ascolti gli esercenti»

Il riconfermato presidente Fipe: «Delithanassis mi ha deluso. Ho chiesto io l’appoggio ai colleghi cinesi. Sono una realtà»
Il presidente della Fipe Bruno Vesnaver (foto Fipe)
Il presidente della Fipe Bruno Vesnaver (foto Fipe)

TRIESTE Chiede «unità» alla categoria per avere sempre «più forza» nel rapporto con le istituzioni. Bruno Vesnaver riparte da qui, fresco di conferma alla presidenza della Fipe provinciale per il quadriennio 2016-2019.

Vesnaver, la soddisfazione per il bis è annacquata dalle polemiche sull’impennata di iscrizioni di operatori cinesi a ridosso del voto?

Assolutamente no. È normale che accadano certe cose quando si tengono le elezioni. Non sono deluso dalle polemiche, me le aspettavo: la consultazione ha visto una partecipazione altissima ed è stata preceduta da una “campagna elettorale” combattuta, diversamente dal passato.

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Giovani all'esterno dei locali di via del Ponte, dietro a piazza della Borsa

È andato lei, allora, a cercare e chiedere l’appoggio agli esercenti cinesi?

Sì perché ho da tempo ottimi rapporti con Cheng Tsu Jung (il gestore del ristorante Cina Cina di via Brunner, ndr). È partito tutto da lui: era giusto entrasse nella Fipe e fosse avviata una collaborazione. In città abbiamo più di ottanta fra bar e ristoranti gestiti da cinesi e che sono frequentati per lo più da triestini. Non vedo dunque il perché della meraviglia: si tratta di una realtà da prendere in considerazione. E comunque gli esercenti cinesi sono stati contattati anche dal gruppo di Delithanassis. Cheng, per tutti “Mirko”, ha però risposto di aver già scelto di stare con noi.

Pensa che il voto degli esercenti cinesi neoiscritti abbia avuto un peso decisivo nella sua conferma?

No. Nei dieci giorni prima delle elezioni sono stati 14 i nuovi iscritti cinesi alla Fipe e altrettanti esercenti italiani si sono associati. Al voto, i cinesi si sono presentati in otto, con qualche delega, per un totale di 13-14 voti (la differenza finale fra il vincitore e lo sconfitto Alexandros Delithanassis è stata di 18 preferenze, ndr).

A proposito di iscritti, ora la Fipe Trieste ne conta 272. Quale obiettivo da qui a un anno?

Avvieremo a breve una campagna di comunicazione per il rinnovo delle iscrizioni e per attrarre nuovi effettivi. Entro fine 2016 voglio superare quota trecento.

Qualcuno dice che il regolamento elettorale va cambiato così da evitare improvvisi incrementi di votanti all’ultimo. Concorda?

Cambieremo lo statuto Fipe, certo, con la consulenza di qualche avvocato specializzato. Ciò che manca è il fatto che la gente creda nella Fipe. Non bisogna delegare, gli esercenti devono trovare il tempo di portare di persona il proprio voto la prossima volta.

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alexandros delithanassis

Lei ha aperto a Delithanassis, lui annuncia di voler lasciare la Fipe. Proverà a parlargli?

Sono molto deluso dal suo atteggiamento, peraltro è iscritto alla Fipe da pochissimo tempo. Dovrebbe restare nell’associazione per conoscerne la realtà. Poteva essere un buon candidato presidente per il futuro ma credo che saranno rimasti delusi dal suo comportamento post-elezioni anche i 91 che l’hanno votato. Bisogna credere nella Fipe e frequentarla per poi guidarla.

Si aspetta che anche Federica Suban, Paolo Polla e Beniamino Nobile, i tre eletti dalla lista di Delithanassis, ora lascino il direttivo?

Io sono pronto a collaborare con tutti. Ben vengano i loro suggerimenti. In ogni caso, non si può giocare sulla pelle dei 23 dipendenti e su quella dei 272 iscritti della Fipe, dicendo “se non vinco me ne vado”: stiamo scherzando? Io sono da cinquant’anni nella Federazione e se avessi perso sarei rimasto.

Il suo rivale l’ha criticata perché lei si vanta di non usare internet: inizierà a farlo?

Ho un telefonino vintage, ma nel mio ufficio c’è internet e tutto ciò che serve. Fa parte della mia mentalità avere un rapporto diretto con le persone: se devo parlare con qualcuno, lo chiamo. In quel senso, non utilizzo internet e me ne vanto. Ciò non vuol dire che non lo usi poi quando necessario per altre incombenze.

Le priorità per la categoria?

Dobbiamo continuare quanto avviato dal 2011. Ho una squadra giovane, pronta a lavorare. In primo luogo sarà importante la collaborazione con Federalberghi e le strutture ricettive e turistiche in generale per progettare già la prossima stagione estiva. Oggi a Trieste non c’è un vero progetto sul turismo. Poi ci sono i problemi che ci toccano da vicino ogni giorno.

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Bruno Vesnaver e Alexandros Delithanassis

La questione dehors, per cominciare.

Sì, e questa pare quasi risolta.

Dove va migliorato il testo che regola la cosiddetta movida?

Bisogna essere un po’ più elastici. Collaboriamo anche con i comitati di residenti: la città deve essere vivibile lasciando dormire chi vi abita. E va rivista pure la Tari.

In che senso?

È troppo onerosa. Il Comune deve intervenire con AcegasApsAmga per ridurre i costi collegati ai servizi. La Fipe è inoltre impegnata sul sociale, assieme a Azienda sanitaria, Questura, Prefettura ed enti locali per promuovere la prevenzione anti-alcol fra i giovani. E dovremo essere sempre più presenti negli eventi cittadini, anche organizzandone.

Ha affermato che la Fipe può influenzare la politica, cosa intende?

Noi non facciamo politica. Ma prepareremo un programma con le varie problematiche da affrontare per la categoria, lo presenteremo ai candidati sindaci delle amministrative 2016 e chiederemo lo sottoscrivano. Dopodiché daremo un’indicazione agli iscritti, posto che il voto è libero. Ci devono considerare di più: ora siamo la categoria più importante a Trieste assieme agli albergatori.

È soddisfatto dell’amministrazione Cosolini?

In questi ultimi due anni il sindaco è stato abbastanza elastico sulle nostre richieste e il confronto con gli assessori è positivo. Ma è l’organizzazione interna al Comune a non funzionare bene: ritardi nel recapito delle bollette da Esatto e uffici che chiedono documenti vecchi di anni, come di recente. Li devono avere già.

Spera dunque che il sindaco sia confermato?

Non è un mio problema. Come Fipe siamo abbastanza forti da poter condizionare il futuro sindaco, chiunque sia.

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