Parte il cantiere ma Eataly slitta al 2016

La Fondazione CrTrieste assegna a una ditta di Fagagna gli allestimenti interni. Previsti lavori per quasi 9 milioni e mezzo
Il cantiere di Eataly al Magazzino vini
Il cantiere di Eataly al Magazzino vini

L’Eataly triestino, alla fine, arriverà, ma con molta calma. Diciamo tra un anno abbondante, nel giugno 2016. Finora, di quella sofferta struttura si vedevano solo le pareti esterne, finite da tempo, il tetto e una gru che continuava a gravitargli sopra. Minacciosa ma anche misteriosa, perchè nessuno sapeva dove si stava andando a parare, dopo mesi di cantieri random, aperti e chiusi in un nanosecondo.

La spiegazione, adesso, arriva direttamente dalla Fondazione CrTrieste, proprietaria dell’immobile, oltre che la più entusiasta, all’epoca, sul progetto di Oscar Farinetti. L’opera, infatti, sembra aver preso un’improvvisa accelerazione. «Mercoledi 6 - spiega il segretario generale Paolo Santangelo - il consiglio di amministrazione ha aggiudicato provvisoriamente il secondo e ultimo lotto dei lavori, relativo alle opere civili e agli impianti tecnologici. La gara - continua Santangelo - se l’è aggiudicata la Simco tecnocovering di Fagagna. Si tratta di lavori per 9 milioni e 388mila euro, non è che in Italia ce ne siano molti di questa rilevanza...»

La ditta prescelta, a quanto è dato di sapere, vanta una competenza specifica su una delle caratteristiche maggiormente richieste e caratterizzanti dell’immobile. «Per noi - aggiunge Santangelo - è molto importante la gestione delle facciate interamente vetrate all’interno dei muri storici. Il progetto contempla in effetti tutti gli impianti e tutte le finiture».

Un passo indietro. Assodata la dimensione, i limiti di tutela dell’immobile e le concessioni al nuovo progetto, quello originario dal punto di vista edile, ha finora tenuto conto delle richieste di Eataly. «Siamo in piena sintonia con l’inquilino - conferma Santangelo - e dunque la consegna dei lavori è prevista entro un anno dall’inizio del cantiere, che seguirà la firma, che avverrà indicativamente, spero, entro due settimane. In tal senso il mese di giugno 2016 mi sembra una scadenza ragionevole per la consegna. Non prevediamo possibili contrattempi. L’edificio, in fondo, ha solo il vincolo paesaggistico, ma finora c’è stata piena sintonia con la Soprintendenza».

«Eataly pronta a Trieste per l'Expo del 2015»
Il magazzino vini

Qualche malumore potrebbe invece montare tra le imprese locali, pure presenti alla gara ma inesorabilmente bypassate da quella di Fagagna. Anche in questo caso, però, Santangelo taglia corto con le polemiche. «Se vogliamo dirla tutta, avevamo invitato sei imprese: le triestine Riccesi, Carena ed Settimo, l’Ici Coop di Ronchi dei Legionari, e poi c’erano la vincente Simco e Permasteelisa, una realtà di Vittorio Veneto che, per capirsi, ha realizzato i grattacieli a Dubai... Non c’è stato nessun trattamento di favore - aggiunge il rfeferente Unicredit - e, anzi, il vincitore è soggetto a un regime di penale che dovrebbe motivarlo non poco. E, considerazione non da poco, si è impegnatoanche a fare alcuni lavori con le imprese locali ».

A questo punto l’ipotesi del giugno 2016 è ragionevole e percorribile. Fino a prova contraria. Un successo? Quantomeno un obiettivo, che sembrava sempre più smorzato, mentre le voci si rincorrevano e l’ipotesi di un abbandono dell’ambizioso progetto sembrava quasi dietro l’angolo.

L’utimo esempio, inquietante, era arrivato da un grafico di Eataly che aveva clamorosamente “cannato” un manifesto in seno all’Expo milanese, Nella grafica si notava, clamorosamente, l'assenza del caratteristico "peduncolo" rappresentato dalla provincia di Trieste. L'Italia, insomma, per l'autore della cartina e per chi poi l'ha fatta affiggere in bella mostra sull'architrave del capannone, finisce a Monfalcone. Magari nel prossimo anno potrà espandersi un po’...

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