Parte dalla Repubblica ceca la scalata al controllo di Adris

Il Gruppo d’investimento J&T conferma l’interesse al pacchetto di maggioranza della compagnia di Rovigno. Il ruolo di Plinio Cuccurin. Timori su investimenti e destino degli ottomila dipendenti
La direzione del gruppo Adris a Rovigno
La direzione del gruppo Adris a Rovigno

ROVIGNO. Sta provocando scossoni sulla scena economico–finanziaria croata la notizia di quella che la stampa definisce scalata ostile per l'acquisizione di una delle maggiori compagnie in quest’area d'Europa: il Gruppo Adris, con 8mila dipendenti, che ha chiuso il 2014 con un fatturato di 723 milioni di euro e un utile di 426 milioni. L'allarme è stato lanciato da fonti vicine agli azionisti, secondo cui alla clamorosa acquisizione sarebbe interessato il Gruppo d'investimento ceco–slovacco J&T intenzionato a garantirsi il pacchetto di maggioranza. L’obiettivo sarebbe prendere in mano una delle poche compagnie in Croazia che navigano col vento in poppa grazie agli oculati investimenti in turismo, maricoltura e assicurazioni. Senza contare i 505 milioni di euro ricavati dalla vendita alla Bat della Fabbrica tabacchi.

Maxi dividendo in vista per il Gruppo Adris

Ad agire in sintonia con gli investitori interessati sarebbe Plinio Cuccurin, che ha in tasca il 12,9% del pacchetto di Adris. Cuccurin un anno fa se n'era andato dal Gruppo, evidentemente in rotta di collisione col presidente e azionista di maggioranza (20,4%) Ante Vlahovi„ per le modalità di vendita del business del tabacco. Così almeno ha scritto la stampa croata. Cuccurin non rilascia alla stampa dichiarazioni. Il Gruppo J&T però conferma l'interesse per l'acquisizione, limitandosi tuttavia a dire che finora sono stati solo avviati contatti preliminari. Rappresentanti del Gruppo sarebberi a Rovigno per trattare con alcuni azionisti di Adris, tra cui Vlahovi„ che però non pare disposto a incontrarli.

Per fonti ufficiose ci sarebbe pressione sugli azionisti per spingerli a vendere quote. E si teme che il nuovo proprietario dirotti il capitale di Adris fuori da Istria e Croazia, il che provocherebbe un danno incalcolabile. Forse verrebbe a cadere il piano di investimenti a corto termine di 526 milioni (200 nel turismo). E si aprirebbero incognite sul destino dei dipendenti. La notizia della scalata è arrivata al premier Zoran Milanovic. Il governo non ha ingerenze sul destino di Adris - ha detto - ma ci sono precisi meccanismi che bloccheranno sul nascere qualsiasi irregolarità nella possibile acquisizione. Per l'ex ministro delle finanze Slavko Linic invece, l’eventuale scalata non avrebbe connotazioni negative in quanto anche Cuccurin sarebbe interessato a mantenere e sviluppare le attività della compagnia rovignese. (p.r.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo