Parrucchieri chiusi in zona rossa? Cercasi un barbiere per l’Arma in caserma
GRADISCA La zona rossa ha fatto abbassare nuovamente, almeno fino ad aprile, le serrande di tantissime attività commerciali anche a Gorizia, e tra queste ci sono pure quelle di parrucchieri, centri estetici e barbieri. Con il risultato che i goriziani e le goriziane per un po’ dovranno fare di necessità virtù e pazientare con i capelli o le barbe lunghi e non proprio in perfetto ordine. C’è però chi questo, anche per il ruolo che ricopre, non se lo può permettere, e il pensiero va automaticamente ad esempio a chi indossa una divisa ed è chiamato a seguire regole ben precise anche per ciò che riguarda aspetto e immagine. Anche per questo diventa imprescindibile per una realtà come quella del 13° Reggimento Carabinieri Friuli Venezia Giulia dotarsi di un barbiere dedicato, e non a caso il Comando di via Trieste ha pubblicato un avviso di gara per l’affidamento del servizio di barberia all’interno della caserma Cascino dove ha sede.
Il servizio, si legge nell’avviso, avrà una durata iniziale di poco meno di un anno, fino alla fine di questo 2021, ma potrà essere rinnovato per tre anni se ci saranno le condizioni e l’accordo per farlo. Non sono previsti oneri a carico del servizio amministrativo del 13° Reggimento, visto che il barbiere individuato per curare il servizio non riceverà un compenso fisso o anticipato, ma verrà pagato direttamente dal personale della caserma una volta che le prestazioni richieste saranno state erogate. Il bando è rivolto a tutti i professionisti abilitati, e gli interessati dovranno presentare la loro richiesta entro le 12 del 29 marzo all’indirizzo di posta certificata mgo39179@pec.carabinieri.it, alla mail rgt13cassa@carabinieri.it o, via fax, al numero 0481578212.
Certo non sarà necessariamente una passeggiata trovare la figura giusta, anche perché quella del barbiere pare essere sempre più rara. Negli ultimi mesi abbiamo raccontato l’approdo alla pensione di due storici artigiani di barba e capelli a Gorizia, e nel capoluogo isontino i loro colleghi si contano sulle punta delle dita. Tra questi c’è Pierpaolo Muscolino, che, in attesa di poter riaprire il suo salone in via Crispi, per il momento non ha intenzione di rispondere alla “chiamata” dei carabinieri. «Anche se, vista la situazione e considerando quel che sta accadendo nell’ultimo anno a chi fa la mia professione, quasi quasi mi converrebbe chiudere bottega e andare davvero a tagliare barba e capelli solo in caserma», scherza, amaro, pensando alle limitazioni e alle chiusure obbligate in questi tempi segnati dal Covid 19.
Al di là delle battute però, Muscolino riflette sulla situazione di una categoria che si sente particolarmente penalizzata. «Paradossalmente siamo proprio coloro che avrebbero protocolli più stringenti da rispettare e dunque più sicuri, con il tracciamento garantito dagli elenchi con nomi e cognomi dei clienti – dice –. Invece noi dobbiamo restare chiusi, pur rappresentando un servizio importante per le persone». Il barbiere di via Crispi, in questi giorni, deve anche rispondere alle continue chiamate dei clienti, che non sempre comprendono la situazione e non vorrebbero arrendersi alle chiusure. «In tanti ci contattano, ci chiedono quando potremo riaprire – spiega Muscolino –. C’è anche chi insiste per fissare ugualmente un appuntamento, e vorrebbe uno strappo alle regole: ma noi ribadiamo che non è proprio possibile, dobbiamo rispettare ciò che è stato disposto, e finché saremo in zona rossa, dovremo restare chiusi e non potremo prenderci cura delle loro barbe e dei loro capelli». —
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