Parla il presidente Gialuz: «Condizioni meteo al limite, dovevamo garantire la sicurezza»
TRIESTE «Un bilancio positivo. È stata una settimana climaticamente difficile con una situazione barica simile a febbraio e quindi, viste le condizioni meteorologiche, direi una bellissima Barcolana». Mitja Gialuz, presidente della Società velica Barcola Grignano, traccia un primissimo bilancio a caldo della 53esima edizione. «Abbiamo avuto 48 nodi come punta massima di vento - spiega Gialuz - ed è stata una Barcolana impegnativa per tutti: veliste e velisti e per il Comitato organizzatore. Sono state fatte delle scelte conservative che avevano come primo obiettivo la sicurezza e credo che siano state scelte giuste. Un ringraziamento va alla Capitaneria di porto, a tutte le forze dell’ordine e ai volontari perché il dispositivo della sicurezza ha funzionato alla grande. Ci sono stati degli episodi critici ma sono stato stati affrontati con professionalità e attenzione alle persone. I velisti si sono dimostrato ancora una volta prudenti e attenti alla sicurezza: questo è l’aspetto più importante».
Nonostante il forte vento il presidente di Barcolana non ha mai avuto paura «c’è stata preoccupazione in particolare alla partenza in quanto la bora arrivava in maniera molto irregolare con raffiche dall’alto molto violente, quasi degli schiaffi. Una volta partite, le barche, hanno iniziato a navigare come dei missili, era uno spettacolo impressionante da vedere». Gialuz da velista non si esime da una analisi tecnica «abbiamo avuto una bora micidiale, atipica, con variazioni di intensità e direzione notevoli. Il campo di regata era di lettura molto difficile. Mi ha stupito molto il primo lato di Way of life mentre Furio (Benussi, ndr) con il suo team sono stati giustamente più conservativi sapendo che in bolina avrebbero avuto più potenza e, infatti, già nel secondo lato hanno iniziato a recuperare. Dopo la boa Way of life ha avuto la rottura è quindi sono stati superati. È stata, penso, la Barcolana tecnicamente più complicata». Sulle scelte del Comitato di non far partire i più piccoli e di annullare la regata per le classi sotto la uno, il presidente, parla di decisione giusta «capisco la delusione di chi magari ha tagliato il traguardo ma bisogna pensare a tutta la flotta. Un conto è tornare verso casa con il motore e magari una tormentina, un altro è continuare a regatare. Il Comitato ha deciso circa alle 11.30 di annullare la regata delle più piccole e nella mezz’ora successiva abbiamo toccato i 46 nodi. Secondo me una decisione ragionevole pur comprendendo la delusione di alcuni».
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