Park in piazza Foraggi intesa Comune-Riccesi

Transazione in arrivo a 13 anni dallo stop alla struttura interrata Quattro livelli e 132 posti. Il Municipio dovrà versare 2 milioni
L'area di piazza Foraggi destinata a ospitare il nuovo parcheggio multipiano
L'area di piazza Foraggi destinata a ospitare il nuovo parcheggio multipiano

Non si è fatto in Ponterosso? Si farà in piazza Foraggi. Era il febbraio del 2002 quando l’allora sottosegretario ai Beni culturali Vittoro Sgarbi calò a Trieste per decretare di persona la morte definitiva del progetto di parcheggio interrato nel cuore della città, inserito fin dal 1996 nel programma urbano parcheggi della giunta Illy. In quel 2002 l’impresa di costruzioni Riccesi già da tempo aveva rilevato le spoglie della fallita Società edile adriatica, e con esse il progetto. Per la cui realizzazione restava in attesa di firmare la convenzione con il Comune. La parola di Sgarbi rese felici ambientalisti e comitati di cittadini che si battevano contro il park, cavando peraltro - al momento - le castagne dal fuoco alla giunta Dipiazza stretta tra le opposizioni dei residenti e le pressioni dell’impresa costruttrice. Al momento, appunto, perché da lì è partita una vicenda che si sta per concludere soltanto oggi.

Fin dal 2006 - e già di tempo ne era passato e di carte avvocati e uffici ne avevano accumulate tante - Comune e Riccesi si erano accordati per una transazione novativa e avevano iniziato la caccia a siti alternativi a Ponterosso in cui l’impresa potesse operare: siti che significavano per Riccesi un cantiere da non perdere, e per il Comune una somma ingente da non sborsare. Non totalmente, almeno: giacché in quello stesso 2006 l’impresa indicava in oltre tre milioni e mezzo di euro l’importo totale preteso quale risarcimento del danno subìto.

L’era Dipiazza si è chiusa, la grana è passata alla giunta Cosolini. «Abbiamo sondato tutta la città e molte alternative sono state scartate, ma Trieste non è infinita», commentava quasi un anno fa l’assessore ai lavori pubblici Andrea Dapretto. Un’alternativa, almeno, ha però resistito. Ora dunque - tredici anni dopo lo stop a Ponterosso - ecco la soluzione: l’area su cui si sta per chiudere la trattativa è quella di piazza Foraggi, in uno spicchio fra la fine di viale D’Annunzio, l’imbocco della galleria e via della Tesa. Già contemplata nel Piano parcheggi di Dipiazza, il Piano regolatore in approvazione l’ha etichettata come Zp - parcheggi e autorimesse di piazza Foraggi; il Consiglio comunale nel 2013 l’ha inserita fra i beni da alienare; per partire dopo la chiusura della trattativa - che dovrà tradursi ovviamente in un atto vero e proprio - basta una concessione diretta a costruire. «I tempi dovrebbero essere relativamente brevi», tira le somme l'assessore ai Lavori pubblici Andrea Dapretto. Anche se «i tempi non li facciamo noi», precisa con l’ormai più che dovuta prudenza Donato Riccesi.

Il progetto, già visionato dal Comune, è pressoché pronto. Il contenitore su quattro livelli (di cui uno interrato), e con un doppio ingresso (da via della Tesa e da piazza Foraggi) prevede 132 posti auto di cui 28 scoperti sul lastrico solare, tutti pertinenziali, non richiederà opere di sbancamento rilevanti, dovrà rispettare le prescrizioni del limite di dodici metri d’altezza e dei dieci quale distanza minima dalle case. Una dozzina di mesi di cantiere al massimo, stima Riccesi, per un investimento fra i 2,5 e i 3 milioni di euro.

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L’intera operazione, come si legge in una recente determinazione dirigenziale innescata da un ok della giunta, si chiuderà comunque con un esborso di rilievo per il Comune. Il parcheggio di piazza del Ponterosso prevedeva 689 posti auto. Nel 2006 si erano individuati quali siti alternativi via Cereria, largo Roiano e via del Teatro Romano. Cassato quest’ultimo vista l’attiguità con il Park San Giusto, non più d’interesse Roiano perché nei tempi biblici della trattativa altre strutture sono state costruite in zona, è stata abbandonata anche l’area di via Cereria, per l’«altissimo rischio archeologico» ma anche per la contrarietà dei cittadini allo smantellamento di un’area verde.

Fatti i calcoli in base ai criteri stabiliti nella transazione, le cifre nel documento del Comune risultano queste: Riccesi acquisterà dal Comune l’area di piazza Foraggi sborsando poco meno di 600mila euro, ma il Comune stesso - per la rifusione del danno che deriva dal minore numero di posti auto da realizzare - verserà in tre rate a Riccesi poco meno di due milioni 600mila euro. Già accantonata dunque nel bilancio la somma che alla fine il Comune dovrà scucire. E che coprirà in gran parte i costi di costruzione per Riccesi. Ma l’imprenditore non la vede proprio in questi termini: «Per chiudere questa novazione - sottolinea Riccesi, che è anche presidente provinciale dell’Ance - abbiamo rinunciato a oltre un milione di oneri finanziari. Diciamo che la soluzione è onorevole per entrambi, e forse di più per il Comune».

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