Park del Silos, appello di Saba al prefetto di Trieste: «L’Esercito in piazza Libertà»

Il responsabile della società per il Nord Est, Borghetto, dopo la rissa di domenica vicino alla stazione chiede un presidio fisso in aggiunta alle forze dell’ordine
Laura Tonero

TRIESTE. «Faccio appello al prefetto affinché venga valutata la possibilità di avere un presidio fisso dell’Esercito, quantomeno la sera e la notte, in piazza della Libertà». Il responsabile di Saba Italia per il Nord Est Claudio Borghetto, anche a seguito dell’ultimo fatto di cronaca che ha toccato quella zona attorno alla Stazione ferroviaria, con una rissa e due uomini colpiti alla testa con i cocci di bottiglia, chiede soluzioni.

Saba Italia gestisce il parcheggio del Silos. «Lì investiamo in sicurezza come in nessun altro nostro parcheggio – precisa il manager –, a garanzia dei nostri clienti e delle loro autovetture, ma la nostra competenza si ferma all’ingresso del parcheggio: oltre, ad assicurare l’incolumità a tutti i cittadini, inclusi quindi i nostri clienti, deve pensarci qualcun altro».

Personale rafforzato durante il giorno, capillare sistema di videosorveglianza, un servizio di vigilanza privata dedicato la sera e la notte: «Mettiamo in campo ogni strumento – così Borghetto –, ma è inutile fare di tutto per rendere l’interno un paradiso se poi fuori c’è l’inferno».

Il responsabile di Saba Italia ha telefonato anche al sindaco Roberto Dipiazza, per evidenziargli il disagio e la preoccupazione, «tenendo conto che i fruitori del nostro park sono in larga parte turisti, gente che arriva da fuori Trieste comunque, e quello che ricevono in questo modo non è di certo un benvenuto».

La scorsa settimana lo stesso parcheggio era stato oggetto di un tentativo di furto con scasso. Stessa sorte per quelli gestiti da Saba in Foro Ulpiano e in via Pietà, dove nei giorni precedenti era già stato messo a segno un colpo ai danni delle casse automatiche.

C’è poi un altro problema: la competenza su via Flavio Gioia. Quella strada non risulta nelle proprietà del Comune. Ed è un rimpallarsi di responsabilità con Ferrovie dello Stato. «Devono risolvere questa questione della proprietà, quanto prima – indica Borgetto –, perché quella si sta trasformando in terra di nessuno». Erba alta nell’aiuola, borse con indumenti, cibo e rifiuti abbandonate, odore acre di urina lungo il marciapiedi che accompagna verso l’ingresso laterale ai binari.

«Le forze dell’ordine fanno già l’impossibile – sostiene Borghetto –, per questo credo il prefetto possa intervenire predisponendo un supporto da parte dell’Esercito, come già avviene all’esterno di altre stazioni ferroviarie, che serva da deterrente per i malintenzionati e da riferimento per chi vive quell’area».

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