Park abusivo dei furbetti nel giardino dell’ospedale Maggiore
Centralissimo. Aperto dalle 7 alle 20, ogni giorno. E gratuito. In pratica, il parcheggio che tutti sognano. Beffardamente, poi, a poche decine di metri da stalli blu che dal lunedì al sabato, da mattina a sera, comportano invece per sostarvi un esborso da 1 euro all’ora, tariffa gialla. Per due anni questa sorta di oasi per strateghi del parcheggio è stata in effetti utilizzata, via via in modo crescente, da molti. Tantissimi di questi, però, non ne avevano alcun diritto: perché l’ingresso era riservato (e continuerà a esserlo) ai soli mezzi autorizzati, cioè l’emoteca dei donatori di sangue e le automobili dei pazienti oncologici con difficoltà motoria, così da poterli accompagnare sino all’ingresso interno dell’ospedale. Nessun’altra automobile, niente veicoli ulteriori, a parte quelli - quando necessario - per la manutenzione del verde, potevano accedere e sostarvi. Sulla carta.
Ma dove si trova quest’area che fino anche all’altro giorno - lunedì - vedeva ad esempio nella tardissima mattinata fra le 40 e le 50 automobili prive di qualsiasi tipo di autorizzazione parcheggiate tra i vialetti, quasi ammassate ai bordi delle aiuole? Nel giardino interno dell’ospedale Maggiore. Ebbene sì, con ingresso dal varco di via Slataper 9. Cartelli e tabelle espliciti: proprietà privata (dell’Azienda ospedaliero-universitaria), divieto di transito per i mezzi “escluso autorizzati”, accesso consentito poi ai pazienti del Centro cardiovascolare senza l’utilizzo dell’auto. Regole chiare, ma ostacoli zero per violarle: nessun controllo, niente cancelli, sbarre o quant’altro, né addetti alla verifica all’interno e neppure eventuali pass ad hoc da esporre. Così, accesso sostanzialmente libero, dall’estate 2011 a ieri, quando l’Azienda ospedaliera è intervenuta, avviando i lavori per la collocazione della sbarra (ordinata la scorsa estate, con spesa prevista di 4.500 euro) che dovrebbero essere ultimati venerdì. Fra due giorni, quindi. A quel punto, niente più margine per le “furbate”: «L’ingresso verrà regolamentato attraverso citofono collegato con la portineria - spiega Elena Clio Pavan, responsabile della Gestione stabilimenti dell’Azienda ospedaliera -, pertanto entrerà solo chi comparirà nell’elenco di autorizzati». Dagli “Ospedali riuniti” fanno sapere come la lista già oggi sia corta, ristretta, poche le targhe che la compongono. «Il 95% delle vetture che si parcheggiavano dentro il giardino - aggiunge Pavan riferendosi agli ultimi due anni - era abusivo. La situazione è man mano peggiorata». Fra i “fruitori”, anche persone avvistate in uscita subito dopo aver lasciato la quattro ruote e in rientro con al seguito le borse della spesa. Da via Slataper la distanza è breve per viale XX Settembre o, in altra direzione, largo Barriera. Siparietti ripetutisi nel tempo. E che non sono certo piaciuti ai vertici dell’Azienda ospedaliera: «Siamo intervenuti più volte - ricorda il direttore generale Francesco Cobello - e più di qualcuno è stato invitato ad andarsene velocemente». Un’ulteriore conferma del problema generatosi, riepilogando la “cronistoria”, a partire dall’estate 2011, da quando cioè è stato aperto il varco (con passo carrabile) di via Slataper 9 per consentire l’accesso dei pazienti al Centro cardiovascolare. Con, nel frattempo, in corso ancora il cantiere dei lavori di riqualificazione dell’ospedale (che hanno riguardato vari punti), con base nel giardino dal 2007. Le opere si sono concluse l’estate scorsa con l’ultimazione del nuovo polo tecnologico, dopodiché l’impresa titolare dell’appalto ha rimosso le strutture di cantiere ed è iniziata la sistemazione del giardino stesso.
In sintesi, per due anni il passaggio da via Slataper 9 è stato promiscuo: è rimasto aperto, al servizio del cantiere e dei pazienti. Ma c’è chi, non appartenente all’una né all’altra categoria, se n’è approfittato, iniziando a lasciare la macchina fra i vialetti, negli angoli vicino alle ringhiere e così via. Gratuitamente. Il tutto sul versante dal nuovo collegamento pedonale centrale interno verso la stessa via Slataper, considerato che l’altro lato del giardino (dove c’è anche l’area recintata destinata ai gatti) era “non sfruttabile”.
Da ieri, però, niente più accesso “fuori controllo”: una transenna all’esterno lo sancisce. Con il personale della ditta incaricata al lavoro per predisporre il sistema che da venerdì farà muovere la nuovissima sbarra.
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