Parisi e Samer sulla Piattaforma logistica Trieste: «Test riuscito. Ora aumentiamo i traffici»

Le considerazioni degli imprenditori del mare e degli esponenti politici dopo il primo attracco che ha dato vita al terminal controllato dai tedeschi
Foto BRUNI Trieste 20.03.2021 Porto:piattaforma logistica-traghetti RO-RO- Navi da crociera
Foto BRUNI Trieste 20.03.2021 Porto:piattaforma logistica-traghetti RO-RO- Navi da crociera

TRIESTE La soddisfazione di una giornata simbolica, lo slancio verso l’ulteriore sviluppo, la consapevolezza di una partita sempre più internazionale da giocare per far crescere il porto, cioè la città stessa.

In una dimensione che Zeno D’Agostino definisce come «cambio di livello»: «Stiamo giocando una partita di campionato superiore» in cui «i ragionamenti locali perdono significato», dice il presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico Orientale. Sono queste alcune delle considerazioni che gli imprenditori del mare - ma anche gli esponenti politici - esprimono dopo il primo attracco che ha dato vita alla nuova Piattaforma logistica di Trieste, il terminal controllato dai tedeschi di Hamburger Hafen und Logistik nella cui controllata Hhla Plt Italy continuano a sedere, in consiglio di amministrazione, Francesco Parisi della omonima Casa di spedizioni e Vittorio Petrucco di Icop.

L’attracco è stato quello di un ro-ro della turca Ulusoy, rappresentata in Italia dalla Samer&Co Shipping. E la concorrenza fra operatori? Non è questo il punto, ridimensiona Parisi nei panni di socio terminalista «che opera sul mercato servendo altri operatori», qui «un armatore che ha un agente il quale è concorrente in alcune attività, ma è anche un collega». E dunque, «la collaborazione assieme alla concorrenza genera il successo di un sistema portuale», tanto più che «siamo cittadini di una piccola città». In attesa di operare nei prossimi mesi anche con i container - per i quali sono state acquistate due gru - Parisi sottolinea piuttosto la riuscita del test gestionale sulla nave, «una conferma per i nostri nuovi soci». Che si traduce anche in aumento dei traffici portuali, ricorda D’Agostino giudicando come l’approdo non abbia impattato sulla viabilità, una delle preoccupazioni della vigilia. Enrico Samer sottolinea come i traffici dell’autostrada del mare con la Turchia possano «aumentare notevolmente» in presenza di aree disponibili e connessioni ferroviarie e stradali, laddove oggi quanto ad aree portuali e retroporti «siamo quasi alla saturazione». La Piattaforma ha permesso allora l’arrivo di una ulteriore nave cui altre sono destinate ad aggiungersi, con l’avvio dei binari dedicati: «Fra un paio di mesi potremo partire subito con ulteriori treni».

Un passaggio importante, perché «il maggiore concorrente dell’autostrada del mare con la Turchia» è il trasporto su gomma. E insomma «sembra incredibile», chiude Samer, che alla Piattaforma si aggiungeranno in tempi brevi ulteriori spazi di espansione, anche grazie all’Accordo di programma per la Ferriera. Più spazi per più traffici, dunque, con l’obiettivo di attrarre ulteriori investitori esteri: «È molto importante per la città e per il Paese», sintetizza Michela Cattaruzza, ad di Ocean srl.

E sulla «importanza strategica» della Piattaforma logistica - o meglio, dell’accordo fra Plt e Hhla che ha visto entrare i tedeschi nello scalo triestino - si sofferma l’imprenditore ed ex presidente degli Industriali Federico Pacorini: «Nella storia recente e un po’ meno recente abbiamo visto altri protagonisti importantissimi cacciati da Trieste». Per esempio Ect di Rotterdam, «primo operatore europeo». Una parte della città ha avuto «una reazione allergica» a un qualcosa che potesse alterare gli equilibri esistenti anche al parlare di nuova Via della seta: «Fortunatamente ora con Amburgo non è successo. Si riapre - così Pacorini - ciò che non è accaduto vent’anni fa, quando Rotterdam voleva l’unione con Trieste per chiudere l’Europa fra due poli. Il criterio è lo stesso, ma intanto con la crescita dell’economia cinese si è ulteriormente rafforzata la tensione Asia-Europa. Perciò in questa relazione commerciale è ancora più importante la posizione geografica di Trieste, e importantissimo è quanto fatto da D’Agostino col potenziamento della rete ferroviaria».

Poi certo, al netto delle tensioni geopolitiche, «chi si occupa di logistica nel Mediterraneo e in Adriatico - dice Parisi - guarda naturalmente verso due fronti», la terra continentale europea da una parte e il Mediterraneo orientale dall’altra. Sapendo che oltre Suez Asia non significa certo solo Cina.

L’avvio dell’operatività della Piattaforma viene salutato dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga come «esempio di quanto la collaborazione istituzionale fra Regione, Autorità portuale e Comune», accanto a quella tra pubblico e privato, «si dimostri volano di sviluppo per porto, città e regione». Annotazione che si traduce in lavoro. Non per niente l’assessore regionale Alessia Rosolen ricorda come da parte di Icop vi sia stata all’interno dell’accordo di programma sulla Ferriera «immediata disponibilità rispetto all’assorbimento» dei lavoratori in eccedenza, disponibilità data anche poi anche su percorsi di formazione da attuare tramite i centri per l’impiego in vista di nuove assunzioni per lo sviluppo della Piattaforma. Un dialogo destinato a riprendere con il nuovo assetto societario di Hhla, dice Rosolen. Che ripensando all’ingresso dei tedeschi dopo il superamento della concorrenza cinese - ma anche alla partita degli ungheresi all’Ex Aquila - parla di un porto che «sta riprendendo un ruolo non indifferente in ambito europeo». «Credo che a emergenza sanitaria superata ripartiremo un po’ prima degli altri perché abbiamo lavorato molto tutti quanti, si sta correndo insieme», commenta il sindaco Roberto Dipiazza, confidando che «coi tedeschi faremo il salto di qualità» dopo avere già raggiunto i 10 mila treni movimentati all’anno. Del resto il primo cittadino ha l’idea di «un unico porto da Zara a Ravenna: l’importante è che gli operatori arrivino in Adriatico, poi vinca il migliore».

Intanto la deputata dem Debora Serracchiani ricorda di avere chiesto al governo «11 anni fa, da europarlamentare, i fondi Cipe per la piattaforma logistica». E cita le risorse stanziate nel Recovery Fund per lo sviluppo dello scalo cui va «messo il turbo». Il deputato forzista Guido Germano Pettarin parla di «scalo del Nordest che grazie alla guida iluminata di D’Agostino» conferma di potere essere «protagonista in Europa». La senatrice Tatjana Rojc, evidenziata la «resilienza e lungimiranza degli imprenditori locali», annota come resti «un ultimo tassello per la definitiva svolta: la piena attuazione del regime di porto franco internazionale». — ©

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