Pareti da demolire e spazi da ampliare Il virus “rivoluziona” le scuole cittadine
Francesco Fain
«Stiamo mettendo le scuole cittadine che gestiamo nelle condizioni di avviare una ripartenza “in presenza”. Si è reso necessario eseguire degli interventi finanziati dal Ministero dell’Istruzione per l’adeguamento degli spazi delle aule didattiche in conseguenza dell’emergenza Covid-19. I lavori sono stati concordati con le varie direzioni didattiche e calibrati su ogni singolo immobile sulla base delle necessità di fruizione scolastica. La necessità è di garantire il distanziamento sociale per evitare che il contagio possa diffondersi».
Il coronavirus “rivoluziona”, in parte, le scuole cittadini. A fare il punto è l’assessore comunale alle Manutenzioni, Francesco Del Sordi.
Lavori
in corso
Nonostante sia agosto, mese normalmente consacrato a ferie e vacanze, gli operai sono al lavoro perché sta diventando una corsa contro il tempo. Il Comune di Gorizia, vale la pena di ricordarlo, gestisce un patrimonio immobiliare scolastico composto da una trentina di corpi di fabbrica realizzati in vari periodi storici e con diversi gradi di conservazione manutentiva. Pertanto, non si tratta di una passeggiata. Fortunatamente, non si tratta di interventi giganteschi.
Entriamo nel dettaglio. Alla scuola materna di Corte Sant’Ilario si procederà con la demolizione di alcune pareti per ampliare i vani scolastici. Previsto anche il ripristino delle pavimentazioni e la tinteggiatura dei locali. Non solo. Verranno sostituiti alcuni infissi.
Alla “Bosco incantato” di via Romagna disco verde al rifacimento completo dei servizi igienici per bambini e insegnanti «con adeguato distanziamento e compartimentazione», si legge nell’ultima delibera giuntale.
La geografia
degli interventi
All’istituto comprensivo Gorizia 1 sono programmate demolizioni di pareti e modifica delle aule scolastiche alla “Ascoli” mentre si procederà all’acquisto di arredi scolastici vari per la scuola di via Cipriani, per la “Rismondo” e per la scuola dell’infanzia di via Garzarolli, a Sant’Anna. Passando all’istituto comprensivo Gorizia 2 la scuola “Locchi”, la “Frinta” e la “Pecorini” saranno arricchite con nuovi arredamenti, non specificati nella documentazione a nostra disposizione.
Passiamo al comprensivo di Lucinico che ricomprende la Perco (demolizioni pareti, modifica aule scolastiche, tinteggiature, opere di finitura), l’asilo di via Brigata Avellino (demolizioni pareti, modifica aule scolastiche, tinteggiature, opere di finitura), la Ferretti (stessi interventi), la scuola d’infanzia Boemo e quella di via del Carso (acquisto arredi scolastici vari). Il trenino degli interventi è completato dall’istituto comprensivo con lingua d’insegnamento slovena. Pareti verranno abbattute sia alla “Trinko” (i lavori sono in corso proprio in queste ore) sia alla “Abram” dove si procederà anche alla necessaria tinteggiatura. Il programma edilizio alla “Zupancic” contempla la modifica degli impianti elettrici per consentire lo spostamento dell’aula informatica. Chiude la scuola dell’infanzia “Pika Nogavika” di via San Michele dove l’intervento è duplice: rifacimento completo dei servizi igienici per garantire il distanziamento e ridefinizione degli spazi con la demolizione di qualche parete interna.
Le richieste
dei dirigenti
Per tutti questi cantieri, il Comune andrà a spendere i 130 mila euro forniti dal Ministero. Il livello e la tipologia degli interventi da eseguire nelle singole sedi scolastiche è determinato dalle planimetrie del plesso scolastico e dalla possibilità di eseguire i lavori necessari senza influire, in alcuna maniera, sulla parte strutturale dell’immobile. «Se dovesse presentarsi la necessità di altri spazi, il Comune è pronto a mettere a disposizione strutture di sua proprietà per agevolare la didattica in presenza. Naturalmente, molto dipenderà - conclude Del Sordi - da quella che sarà l’evoluzione del contagio e dall’eventuale emanazione di nuove disposizioni». Insomma, l’attenzione e la guardia sono e rimangono alte.
Le richieste dei dirigenti scolastici sono state le più variegate: sistemazione di servizi igienici; eliminazione di pareti divisorie in cartongesso; sistemazione di infissi di finestre che con le nuove dislocazioni dei banchi rischiavano di rappresentare un problema di sicurezza per gli alunni; allestimenti di pareti divisorie e di sistemazione di spazi verticali nelle aule ma anche tinteggiature interne e sistemazioni di impianti di riscaldamento e refrigerazione, non dimenticando anche il rifacimento di porzioni di pavimentazione, conseguente alla redistribuzione degli spazi interni agli istituti. —
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