Parco lineare del Porto Vecchio di Trieste: la firma di consegna dei lavori. Foto Lasorte
Parco lineare del Porto Vecchio di Trieste: la firma di consegna dei lavori. Foto Lasorte

Parco lineare del Porto Vecchio di Trieste: consegnati i lavori

La firma della consegna è stata sottoscritta in forma ufficiale martedì mattina, 8 aprile, a Trieste. Il cantiere del progetto di Alfonso Femia è stato affidato raggruppamento di imprese guidato dal Consorzio Cns

Francesco Codagnone

Il cantiere del Parco Lineare di Alfonso Femìa, l’ultimo tassello delle opere pubbliche del futuro Porto Vecchio-Porto Vivo, è stato consegnato stamattina, martedì 8 aprile, al raggruppamento di imprese guidato dal Consorzio Cns.

Il contratto

Il contratto prevede 630 giorni di lavori consecutivi, in linea con i termini fissati dal Pnrr, che finanzia l’intervento con 23,1 milioni di euro da fondi Pnc.

Entro il 23 dicembre 2026 i tre chilometri lineari che corrono tra le file più interne di magazzini saranno quindi immersi nel verde, dando forma a un bosco urbano lambito da sentieri pedonali, piste ciclabili, piazze, aiuole, colline sensoriali, oltre 600 alberi e duemila metri quadrati di specchi d’acqua e canneti.

Il percorso iniziato tra anni fa con la presentazione dei primi render dell’architetto calabrese arriva così a compimento con l’affidamento formale dei lavori nelle sale della Sottostazione Elettrica dell’antico scalo. L’incontro è tecnico ma vede un pubblico numeroso.

Parco lineare del Porto Vecchio di Trieste: la firma della consegna dei lavori

Le autorità presenti 

Nella base liberty del Consorzio Ursus ci sono il sindaco Roberto Dipiazza, l’assessore al Porto Vivo Everest Bertoli e ai Lavori pubblici Elisa Lodi, una delegazione del gabinetto del ministero della Cultura, di Invitalia, di Ales (Arte, lavoro e servizi Spa), la soprintendente Valentina Minosi e il comitato tecnico del Municipio, guidato dalla Rup incaricata Beatrice Micovilovich.

 

«Il mosaico si arricchisce, ricomponendo quell’impegno preso tre anni fa con i triestini: restituire una parte della città troppo a lunga rimasta chiusa e proibita», afferma l’assessore Bertoli, che con la collega Lodi saluta «l’ulteriore tassello nei tanti cantieri pubblici avviati e in corso per la rigenerazione urbana del Porto Vivo».

Il progetto 

Il progetto esecutivo a firma di Hydea Spa è stato approvato il 2 aprile scorso, recependo le osservazioni dell’ente verificatore Bureau Veritas e le prescrizioni delle Belle arti pervenute durante Conferenza dei servizi.

Richieste capillari che riguardavano, tra i vari aspetti, la percentuale di aree pavimentate e delle sedute, interventi su canali di scarico, irrigazione e impianti elettrici, come il riposizionamento dei punti di illuminazione rispetto ai piani iniziali, di modo da rendere il Parco Lineare più armonioso e coerente con il futuro contesto circostante l’ex scalo ferroviario triestino.
L’incremento dei lavori era stato di circa un milione di euro, facendo lievitare l’importo da 18,4 a 19,3 milioni (a fronte di un finanziamento complessivo veicolato dal Mibac di 23,1 milioni), poi coperto dai ribassi di gara.

L’auspicio rinnovato nella Sottostazione Elettrica è di poter portare avanti il cantiere nel clima di massima collaborazione tra enti, imprese e i futuri attori che opereranno in Porto Vecchio.

La firma

L’iter è quindi chiuso e la consegna del cantiere viene firmata dal direttore operativo del Cns Gianluca Chiarandà alle 10.30 del mattino, sancendo di fatto l’avvio dell’ultimo degli interventi pubblici da eseguire nello scalo. I lavori potranno iniziare nell’immediato, dapprima con la messa in sicurezza e la predisposizione del corridoio tra la seconda e la terza fila di hangar, tra la bretella viaria e il più esterno Viale Monumentale, tuttora in via di realizzazione. Il cantiere che produrrà il Parco Lineare si estenderà quindi lungo i tre chilometri lineari che vanno dal Park Bovedo al Molo IV, divisi in due assi principali che comporranno il bosco urbano.

 

Il primo asse, detto “barcolano”, si estenderà dal futuro campus sportivo del Terrapieno di Barcola alla stazione Bovedo della prevista cabinovia, connessi tramite piste da corsa e ciclovie. Da qui, secondo il progetto, le cabine si alzeranno in volo e partirà quindi il secondo asse, battezzato “natura” o “carso”: un boulevard di un chilometro dal Generali Convention Center fino alla stazione del Molo IV, che a sua volta diventerà una piazza completamente pedonale.

L’intero tracciato asseconderà gli antichi binari ferroviari, vincolati, mentre le geometrie cilindriche degli scambiatori definiranno incroci e spazi delle piazze pedonali. Tutto l’asse sarà attraversato da specchi d’acqua e canali adornati da canneti, a scandire i diversi percorsi caratterizzati da placche verdi, di altezze diverse: prati, campi sportivi, aree relax. La parziale demolizione della pavimentazione consentirà poi di ottenere “giardini minerali”, dove la vegetazione potrà crescere liberamente. Passerelle pedonali ne permetteranno l’attraversamento, collegandosi a piazze e colline artificiali.
A sud, tra i magazzini 10 e 11, si svilupperà un’area tematica ispirata al vicino polo museale, dedicata ad attività didattiche ed esplorative. Il Parco Lineare terminerà quindi nella “landa del sommaco”, tra i magazzini 2 e 2a affacciati sul Molo IV, che alla fine del prossimo anno sarà arricchita da rocce e piante tipiche dell’habitat carsolino.

Riproduzione riservata © Il Piccolo