Parco del mare, ok dei tecnicima costerà di più

Serviranno oltre 50 milioni per tre anni di lavori, più che per l’ipotesi Campo Marzio
di MATTEO UNTERWEGER


Tre anni di lavoro per realizzarlo, secondo le indicazioni che conterrà il piano di fattibilità pronto fra il 10 e il 12 gennaio del nuovo anno. Ma i costi saliranno, stando alle previsioni degli esperti, varcando con buona probabilità la soglia dei 50 milioni di euro.


La nuova ipotesi di collocazione del futuro Parco del mare sulle Rive, tra Salone degli Incanti, Magazzino vini e area ex Bianchi, comunque piace ai tecnici che nella mattinata della vigilia di Natale si sono radunati per un sopralluogo in tutta l’area. L’ok di massima al progetto è giunto all’unanimità, con la postilla che «adattare gli edifici preesistenti costerà nel complesso più soldi di quanti ne sarebbero serviti per l’ipotesi Campo Marzio», come ha confermato Emilio Valdameri, general manager del progetto Turismo real estate e autore del business plan per il Parco del mare triestino. Una parziale smentita di quelle che erano state alcune ottimistiche considerazioni economiche emerse qualche giorno prima.


Certo, gli oneri della riqualificazione del Magazzino vini se li accollerà la Fondazione CRTrieste, proprietaria dell’edificio, sollevando così da questa responsabilità Camera di commercio, Comune e Regione. Tuttavia i successivi adattamenti alle strutture, da effettuare nel rispetto dei vincoli architettonici, non saranno semplici.


IL SOPRALLUOGO
«Con l’incontro di oggi (del 24 dicembre, ndr) vogliamo accelerare i tempi, visto il momento favorevole», ha detto il presidente della Camera di commercio Antonio Paoletti riferendosi alla condivisione sul nuovo polo già espressa nei giorni precedenti sia dal Comune per voce del sindaco Roberto Dipiazza che dalla Fondazione CRTrieste.


A proposito, al sopralluogo non si è visto nessun rappresentante dell’amministrazione comunale: Dipiazza infatti era impegnato altrove, a dare man forte ai suoi dipendenti in una giornata lavorativa particolarmente intensa per i supermercati. A rappresentare la Fondazione, invece, ci ha pensato il segretario generale Paolo Santangelo. «Entro il 10-12 gennaio i tecnici presenteranno un piano di fattibilità con i costi previsti a grandi linee, un documento da presentare proprio al sindaco e al presidente della Fondazione CRTrieste Massimo Paniccia. Poi, passo dopo passo, sarà il turno degli accordi di programma e della Conferenza dei servizi», ha aggiunto Paoletti.


A scortare il numero uno dell’ente camerale e Santangelo sono stati - oltre a Valdameri - Giovambattista Costa, responsabile del settore sviluppo di Costa edutainment Spa che a Genova gestisce l'Acquario, Galata museo del mare e La città dei bambini e dei ragazzi; e l’architetto Giovanni Fraziano, direttore del Dipartimento di progettazione economica e urbana dell'Università di Trieste. Quest’ultimo, assieme al direttore dell’Area di Miramare Maurizio Spoto, è a capo del comitato scientifico per il Parco del mare. Assieme a loro c’era anche Manlio Romanelli, uno dei componenti della giunta esecutiva della Camera di commercio.


I VANTAGGI
Una posizione più centrale e un comprensorio che, dal punto di vista volumetrico, ha già gli spazi sufficienti per ospitare il grande acquario, le vasche contenenti le diverse specie marine e i servizi accessori. Sono questi i vantaggi che porterebbe in dote la nuova collocazione, secondo Costa: «Rispetto all’area del mercato ortofrutticolo, qui c’è una maggiore comodità dovuta all’estrema vicinanza con il centro. Inoltre, con la valorizzazione degli immobili esistenti, il progetto risulterà più performante dal punto di vista architettonico. Gli spazi sono adeguati: 14 mila metri quadri già tra il Salone degli Incanti e il Magazzino vini. Il tratto che li distanzia andrà peraltro liberato e adeguato. Insomma, il tutto è fattibile: serviranno tre anni o poco più per concludere l’opera, uno da dedicare alla sola progettazione, gli altri all’esecuzione dei lavori». «La nuova idea va bene - ha confermato Fraziano - la sistemazione nel salotto buono della città sarà più attrattiva e permetterà di rimettere in gioco contenitori altrimenti sottoutilizzati o di difficile e onerosa gestione».


GLI SVANTAGGI
Se Valdameri ha ipotizzato una spesa complessiva più alta rispetto alla soluzione Campo Marzio, Fraziano dal canto suo non si è sbilanciato ricordando però che «qui i palazzi esistenti impongono più vincoli. Il rapporto con l’antico è molto delicato, bisognerà fare molta attenzione alle preesistenze». «L’impegno sarà maggiore sotto il profilo architettonico-estetico - è stato ancora il pensiero di Costa - per la valorizzazione delle strutture attuali. Il pubblico e i turisti verranno attratti da un nuovo grande polo, imponente». Solo sull’area su cui una volta sorgeva la piscina Bianchi si dovrà costruire ex novo.


«Ora la location è migliore per il mega-acquario - ha sottolineato Valdameri - anche se logisticamente Campo Marzio poteva essere preferibile perché andava a evitare possibili intasamenti al traffico veicolare lungo le Rive. La viabilità, comunque, è un problema che investe Trieste in linea generale. A livello di costi, molto dipenderà dal Magazzino vini (di proprietà della Fondazione CRTrieste, ndr), che andrà collegato adeguatamente al Salone degli incanti. La vera capacità progettuale si vedrà poi nel mantenimento del tessuto circostante e dei posti barca sul mare. Anzi, l’obiettivo sarà quello di implementarli rendendoli maggiormente fruibili per la gente che verrà a visitare il parco. E poi bisognerà curare la connessione con il resto della città attraverso due percorsi: quello pedonale-museale da piazza Venezia verso piazza Unità e, infine, la passeggiata sul fronte mare».

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