Parco del mare: come farà a starci nell'area di Porto Lido?

"Un cubo enorme nel punto più visibile della città. Una cosa, pare, di diciotto metri d'altezza, larga non si sa quanto, a ridosso della Lanterna [...] Avrà vetrate maxi sul lato di bora, parcheggi, vasche di pesci e ovviamente l'ennesimo supermercato".
Così Paolo Rumiz ha definito, sulle colonne del Piccolo, il progetto del Parco del mare, la cui inaugurazione è prevista per maggio 2020. Dovrebbe sorgere in Molo Fratelli Bandiera, tra il Pedocin e la Lanterna, nell'area abbandonata dell'ex Cartubi destinata un tempo a Portolido. La stima? 900.000 visitatori l'anno.
Abbiamo allora chiesto al suo deus ex machina, Antonio Paoletti, alcune cose molto semplici, ad esempio: come farà a starci questo enorme cubo di vetro e cemento in uno spazio così angusto? Ci sarà bisogno di interrare un tratto di mare? Quanto sarà alto? Quanti piani? Come fare a portare così tanti turisti? Dove si metteranno i parcheggi? Ma le corriere transiteranno lungo le Rive, con il rischio di ingorghi come domenica scorsa quando Trieste si è vista piombare inaspettatamente centinaia di turisti della Costa Crociere?

Ecco, in sintesi, la domanda a queste risposte, e l'esito della chiacchierata tra il neo presidente della Camera di commercio della Venezia Giulia e il giornalista del Piccolo, Gianpaolo Sarti.
Ma le corriere transiteranno lungo le Rive, con il rischio di ingorghi? «Sono tematiche che andranno affrontate dalla Conferenza dei servizi, cioè dagli enti pubblici, quando si entrerà nei dettagli. Comunque credo che questa sarà un’occasione per impiegare finalmente i parcheggi della città, molti dei quali inutilizzati. Però attenzione - avverte Paoletti - non è che i visitatori devono venire in macchina fino all’entrata del Parco del mare. L’obiettivo è che chi proviene da fuori viva la città, analogamente a quanto avviene altrove. Puoi parcheggiare fuori dal centro, o nei paraggi, fai una passeggiata e arrivi. Due passi a piedi sulle Rive, o in navetta. Non so, magari rafforziamo gli autobus. Ad esempio la 9 potrebbe essere più frequente, perché no? Però, scusate, mica a Roma vai con l’auto davanti ai musei. Anche perché, se ci pensiamo - puntualizza - la nostra struttura alla fine sarà in centro città, non in periferia. Comunque guardiamo a Genova: per il loro acquario, dove hanno un flusso di 1 milione e mezzo di persone, hanno messo a disposizione appena 150 parcheggi».
La fase progettuale e la costruzione. «Si va verso un project financing - anticipa - noi non gestiremo nulla, ma ci affideremo a un esperto di acquari. Faremo un bando...ci sono già due pretendenti».
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