Parcheggi e pullman frenano il cantiere Silos per la quarta volta

TRIESTE Questione di parking. Sarebbe uno spunto per Mina e Riccardo Cocciante. Questione di parking ma anche di pullman. Una coppia che incarta ancora una volta il Silos, questo intramontabile classico della progettualità triestina, il cui iter amministrativo dura dal 2003. Forse siamo alla conclusione di un’avventura avvincente lunga tre lustri abbondanti, ma nel caso del Silos meglio toccare ferro, essendo l’ex magazzino di cereali a fianco della stazione centrale giunto ormai al quarto stop burocratico. Regione e Comune sono all’opera per sciogliere i nodi, consentire che l’accordo di programma vada avanti, permettere che a primavera 2019 si insedi il cantiere. Cosicché il fondo internazionale d’investimento, interessato all’acquisto del grande immobile, apra il portafoglio. L’operazione, gestita di fatto da Immobiliare Nordest (Coop Alleanza 3.0) dopo il fallimento di Unieco, richiede un investimento di oltre 100 milioni di euro.
Albergo a 4 stelle, centro congressi con una sala da mille posti e sale più piccole per 300-400 persone, spazi commerciali, ristoranti, 800 parcheggi: tutto fermo. Perché? Il rapporto tra parcheggi/superfici commerciali e l’organizzazione del terminal-pullman sono gli ostacoli che adesso zavorrano il decollo del Silos. Il primo posto di blocco è un esempio di quanto possa essere complicata la pubblica amministrazione. Districhiamoci nel roveto. Premessa: il Silos non è considerato centro storico, per cui il rapporto stalli/superfici di vendita è di 200 metri quadrati, come si trovasse in periferia o in campagna. Cioè: per ogni metro quadrato di vendita, due metri quadrati sono riservati a parcheggio.
Un paio di anni fa la Regione accettò di ridimensionare il rapporto stalli/commercio a un ragionevole 1:1, un metro quadrato per un metro quadrato. Ma, quando la proprietà decise di aumentare la superficie commerciale da 12 mila a 14 mila mq, la Regione eccepì sull’ampliamento riportando il rapporto a 200/100. Ora, per rimettere tutto a posto, occorre un passaggio in Consiglio regionale. Il secondo posto di blocco riguarda il futuro assetto della stazione corriere all’interno del Silos. Qui è invece il Comune in primo piano, perché insiste su un terminal decoroso. Il progetto, elaborato dallo studio Archea di Latisana sulla base di un complesso calcolo degli orari di partenza/arrivo, prevede 6 banchine dedicate a partenza/arrivo dei passeggeri, un numero che gli uffici comunali dell’urbanistica desiderano accrescere verso quota 10.
Nessun problema, invece, per l’area di deposito mezzi dove potranno sostare una ventina di corriere. «Nessun parli», parodiando la romanza della Turandot. C’è prudenza da parte degli interlocutori, che, in una fase auspicabilmente decisiva dell’itinerario amministrativo, non vogliono commettere passi falsi. Il progetto Silos era stato rilanciato con una certa enfasi nel gennaio 2015 durante l’era Cosolini: allora proprietà e tecnici dichiararono che il centro congressi sarebbe stato ultimato nel 2017. Ma i rallentamenti, qui sommariamente riportati, non hanno permesso il raggiungimento dell’obiettivo. Intanto il Comune aspetta le modifiche progettuali.
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