Parcheggi, asilo nido e aree verdi La “rivoluzione lenta” di Roiano

La fase di demolizione dei vecchi edifici inizierà entro il mese di maggio del prossimo anno, pena la perdita dei finanziamenti, mentre l’intervento di riqualificazione sarà concluso non prima del...
Di Pierpaolo Pitich
Lasorte Trieste 04/03/15 - Roiano, Caserma Polizia Stradale
Lasorte Trieste 04/03/15 - Roiano, Caserma Polizia Stradale

La fase di demolizione dei vecchi edifici inizierà entro il mese di maggio del prossimo anno, pena la perdita dei finanziamenti, mentre l’intervento di riqualificazione sarà concluso non prima del giugno del 2021.

Sono i nuovi termini del cronoprogramma della “piazza” di Roiano che sorgerà all’interno dell’area che ospitava la caserma della Polstrada Emanuele Filiberto ora dismessa. La nuova calendarizzazione dell’intervento è stata annunciata nel corso della seduta della Quarta commissione consiliare presieduta da Michele Babuder (Fi), alla presenza degli assessori ai Lavori Pubblici Elisa Lodi e al Commercio Lorenzo Giorgi e dei tecnici comunali. Un intervento atteso da molti anni nel quartiere, passato attraverso un iter complicato e tormentato, che ha subito dei ritocchi in corso d’opera, e che adesso finalmente si accinge a partire, anche se ci vorrà ancora parecchio tempo per vederlo completato. Complice una serie di inghippi tecnici e burocratici, tanto che appena tra qualche giorno il Comune sarà a tutti gli effetti proprietario dell’area, tuttora in capo al Demanio. L’intervento si svilupperà in più fasi. Si partirà come detto dalla demolizione degli edifici, dalla bonifica e l’asporto delle cisterne, per proseguire con i progetti antisismici, fino ad arrivare alla costruzione del nuovo sito. Un’opera che si inserisce all’interno del programma di riqualificazione urbana Prusst e che prevede un investimento complessivo di circa otto milioni di euro, derivanti in gran parte da finanziamenti regionali (quasi sei milioni), statali (un milione e 300mila euro) e comunali (600mila).

Nel progetto è prevista la realizzazione di una settantina di parcheggi seminterrati, un asilo nido da 60 posti, aree verdi e un bosco urbano, spazi ludici e di aggregazione ed una piazza che potrà ospitare eventi e manifestazioni, il tutto distribuito su una superficie complessiva di ottomila metri quadrati. «Un progetto che arriva dopo un iter lungo e complicato», ha affermato non senza un velo di tristezza Giorgi: «Un’opera bella per il rione, ma che viene ridotta nelle proporzioni rispetto a quelle che erano le aspettative a causa di ristrettezze economiche. In passato sono state perse troppe occasioni. Adesso dobbiamo correre». Concetti ripresi anche da Alberto Polacco (Fi). Tanto per fare un esempio i parcheggi previsti in origine erano quasi 400, poi ridotti - hanno spiegato gli uffici comunali - per dare più spazio alle aree verdi, ma che saranno comunque integrati da una trentina di aree di sosta ricavate lungo il perimetro. Tra le preoccupazioni dei residenti c’è quella che vengano abbattute anche alcune alberature secolari, tanto che i bambini del rione hanno appeso un disegno significativo in tal senso sul cancello. «È questa la nota dolente. Verranno piantate piccole alberature, ma non è la stessa cosa», ha affermato Manuela Declic (Fi), mentre per Salvatore Porro (Fdi) «questa operazione di recupero andrebbe fatta anche per la sede dell’ex Ispettorato di Pubblica sicurezza attualmente abbandonato e non utilizzato». Infine Antonella Grim (Pd) ha evidenziato che «finalmente l’opera può partire anche grazie al progetto preliminare siglato lo scorso maggio dalla precedente amministrazione. Spetta ora a questa giunta portarlo a compimento, per non perdere una occasione fondamentale del rione».

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