Paracadutista di Pola si schianta in Slovenia da quota quattromila

Marina Matić, 34 anni, è precipitata dalla quota di lancio di 4mila metri per il mancato funzionamento del suo paracadute

POLA. Dopo lo sgomento e la costernazione per la barbara uccisione del piccolo Denis di 3 anni di cui è accusata la madre ora nel carcere giudiziario, un'altra morte violenta ha profondamente scosso l'opinione pubblica della città di Pola. È quella della 34enne Marina Matić appassionata di paracadutismo: l'ultimo salto, purtroppo, le è stato fatale in quanto il suo paracadute non si è aperto ed è precipitata al suolo dall'altezza di 4.000 metri.

La tragedia si è consumata nel primo pomeriggio di domenica scorsa, per la precisione alle 12.15 presso l'aeroporto di Plezzo (Bovec) in Slovenia. Qui era in programma un meeting al quale avevano aderito un centinaio di paracadutisti provenienti un po' da tutta Europa e che hanno effettuato in tutto 1.300 lanci.

Come comunicato dalle fonti ufficiose riprese dai media sloveni, Marina per il secondo lancio della giornata era salita su un aereo assieme a una decina di compagnia e arrivati all'altezza di 4.000 metri si sono lanciati nel vuoto tenendosi poi per mano in caduta libera. Come vogliono le regole, arrivati a 1.500 metri da terra si sono staccati per prepararsi ad aprire il paracadute, cosa che hanno fatto a quota 1.000 metri.

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Quello di Marina però, del tipo Winx 150, non si è aperto, per cui l'ha sganciato nel vuoto per liberarsene. Scesa a 800 metri automaticamente doveva aprirsi il paracadute di riserva, però il meccanismo si è inceppato in quanto la cordicella che doveva estrarlo dallo zainetto si era impigliata attorno al corpo della donna, la quale è stramazzata al suolo morendo all’istante.

L'aereo era pilotato da Damijan Cehner della società Aviofun che solo dopo l'atterraggio si era reso conto della tragedia. «Mentre ero volo - ha raccontato - non sapevo cosa fosse successo».

Sul luogo della disgrazia si sono subito portati la polizia, gli investigatori, i vigili del fuoco e un team di sanitari che ha disposto l'autopsia della salma. Questa verrà eseguita all'ospedale di Lubiana. Della disgrazia sono stati informati gli investigatori di incidenti aerei, il giudice istruttore di turno e la procura che comunque non hanno ravvisato elementi di reato, e l’incidente è stato classificato come morte accidentale.

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La donna era in possesso della licenza di paracadutista e fino a qualche anno fa era iscritta all'aeroclub “Cumulus”. Quindi aveva una notevole esperienza alle spalle. Sembra che ultimamente però non fosse iscritta in alcuna società.

Marina Matić insegnava biologia e conoscenza della natura alla Scuola elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi”. Scuola che è finita nello sgomento quando la notizia dell’incidente si è diffusa a Pola. Matić, infatti, era molto amata dai suoi studenti ed apprezzata dall’intero corpo docente della Martinuzzi. Corpo docente che si stringe al lutto della famiglia nelperenne ricordo della giovane professoressa che non c’è più.
 

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