Papa Francesco: «Medjugorje? La Vergine non fa telegrammi»

Il papa dopo Fatima: «Ci sono dubbi sulle apparizioni. E appartengono alla sfera privata»

MEDJUGORJE. Papa Francesco non intende proibire il culto nel Santuario di Medjugorje, anzi incoraggia una opportuna azione pastorale e ha nominato un vescovo polacco «molto bravo» per questo. Ma nemmeno dichiarerà che consta alla Chiesa un’azione soprannaturale.

«Si deve continuare a investigare - ha detto ai giornalisti che volavano con lui da Fatima - sulle prime apparizioni a Medjugorje, quelle quando i veggenti erano ragazzi. Sulle presunte apparizioni attuali ci sono dubbi. E io stesso, forse sono cattivo, preferisco la Madonna madre e non la Madonna capo di un ufficio telegrafico. Quella non è la Mamma di Gesù. La Madonna non dice: “Venite, che domani a tal ora darò un messaggio a quel veggente”».

 

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Per Francesco, in ogni caso, «le apparizioni appartengono sempre alla sfera privata», dunque non c’è mai un obbligo di fede a crederle vere. Rispondendo a un giornalista, Papa Francesco ha sintetizzato in questi termini il documento della Commissione su Medjugorje presieduta dal cardinale Camillo Ruini. Un organismo istituito da Benedetto XVI, «che ha fatto un lavoro molto molto buono», anche se poi, al suo esterno, ci sono stati contrasti sui risultati raggiunti e alla Congregazione per la Dottrina della Fede si era deciso di far studiare insieme dai teologi il documento finale e i pareri opposti.

Ma Francesco ha avocato a se la questione, «perchè il documento non finisse all’asta». E si è studiato sia il rapporto che i pareri opposti. «Il nocciolo proprio della relazione Ruini - ha rivelato il Papa - è il fatto spirituale: la gente va a Medjugorje e si converte. Spesso cambia vita. Questo fatto spirituale non si può negare». «Per questo - ha ricordato il Papa alludendo al recente incarico conferito all’ordinario di Varsavia-Praga, monsignor Henryk Hoser - ho nominato un vescovo bravo, bravo come esperienza, per vedere la parte pastorale come va».

 

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Papa Francesco ha incaricato l'11 febbraio scorso monsignor Henryk Hoser, arcivescovo di Varsavia-Praga, di recarsi a Medjugorje quale «inviato speciale» della Santa Sede per acquisire, come ha spiegato la sala stampa della Santa Sede, più approfondite conoscenze della situazione pastorale di quella realtà. «Regolarmente non parla per prima - ha concluso il vescovo Peri„ riferendosi a quanto si sostiene avvenga durante le apparizioni della Vergine - sorride in modo strano; a fronte di alcune domande che le vengono formulate scompare ma poi ritorna; si sottomette alla richiesta dei veggenti e del parroco perché dalla collina su cui appare si trasferisca in chiesa, seppur malvolentieri; non è sicura ancora quante volte apparirà; permette ad alcuni presenti di calpestare il velo che trascina per terra; permette addirittura a qualcuno che le tocchi gli abiti e il corpo. Ebbene questa non è la Signora dei Vangeli!».

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