Paoletti fa il pieno di voti e centra il poker
Antonio I o Antonio IV. Un po’ come gli elettori di Sassonia e re di Polonia nel Settecento. Ha svolto tre mandati alla guida dell’ente camerale triestino, ma ieri pomeriggio ha calato il poker al primo tavolo della Camera di commercio della Venezia Giulia, che ha unificato Trieste e Gorizia.
Età 67 anni, imprenditore nel comparto delle vernici, dal 1999 presidente di Confcommercio Trieste, ricco curriculum con incarichi in Uniontrasporti, Transpadana, Assoporti, Area Science Park, Paoletti ha fatto quasi filotto. Infatti il Consiglio generale è composto da 23 membri, ne mancavano due giustificati per impegni extra-moenia (l’industriale Cristiano Ercolani e il notaio Maria Francesca Arcidiacono), l’unico candidato ha così ottenuto 19 voti favorevoli, mentre due sono state le schede bianche, una delle quali depositata nell’urna dallo stesso Paoletti per bon ton.
L’unico, modesto rammarico per il neo-presidente è non aver conseguito la nomina per acclamazione, poichè l’assenza di Ercolani e Arcidiacono ha implicato il ricorso allo scrutinio segreto: ma non si sono verificate sorprese e il suffragio a favore di Paoletti è stato quasi bulgaro. Anche la rappresentanza industriale, che veniva data incerta fino all’ultimo, si è espressa in larga maggioranza a supporto dell’unica candidatura disponibile.
Alla presenza del segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli, la prima riunione del Consiglio generale giuliano si è tenuta nella “sala rossa”, dedicata ad Alfonso Desiata: l’appuntamento era stato fissato alle ore 14 e l’esito elettorale è risultato assai rapido. L’insediamento è stato presieduto dal consigliere anziano Gianfranco Cappellari, che ha accertato la presenza di un solo candidato. Poi è’toccato al presidente uscente di Gorizia, Gianluca Madriz, “lanciare” l’indicazione di Paoletti e la parola è andata alle schede.
Una volta resi noti i risultati, Paoletti ha tenuto una breve allocuzione, sottolineando l’ampio appoggio decretatogli dalle categorie economico-sociali e insistendo sulla volontà di elaborare «insieme» le linee programmatiche. «Un’opportunità straordinaria - ha detto - perchè si mettono insieme 375 mila abitanti e quasi 40 mila imprese. Portualità, turismo, agroalimentare sono i settori dove la collaborazione territoriale potrà dare grandi soddisfazioni». Ma Paoletti ha porto una amichevole mano anche al settore industriale, che, ancora una volta, non è riuscito a conquistare il prestigioso sito neoclassico di Piazza della Borsa: «Nessuna difficoltà a trovare punti di convergenza programmatici, perchè i loro obiettivi all’insegna dell’innovazione sono anche i nostri». L’elezione presidenziale è solo il primo atto della complessa procedura di unificazione, riepilogata dal neo-segretario generale Pierluigi Medeot, che nel Cencelli applicato al vertice è goriziano: trascorsi quindici giorni il Consiglio sarà nuovamente convocato per la nomina della giunta, che sarà composta da 6 consiglieri (più il presidente). Quattro posti sono “bloccati”: uno andrà agli agricoltori, uno agli industriali, uno agli artigiani, uno ai commercianti. Una poltrona è riservata al “genere”. Una volta costituiti gli organi si passerà ad altri due delicati aspetti della vita istituzionale neo-camerale: lo statuto e il bilancio di previsione 2017.
Nella mattinata di ieri, prima della seduta consiliare inaugurale, il lungo presentat arm reso in sala maggiore alla storia della Camera triestina. Con un fitto scambio di souvenir: il sindaco Dipiazza ha consegnato il sigillo trecentesco a Paoletti, dal canto suo Paoletti ha consegnato riconoscimenti al past president Giorgio Tombesi e a Etta Carignani per l’attività svolta dal padre Guido Segrè negli anni Venti. Il governatore Debora Serracchiani ha confermato di preferire una sola Camera di commercio in regione ma ha comunque apprezzato «la fusione partita dal basso». Interventi di Igor Dolenc (Provincia), Zeno D’Agostino (Ap), Maria Cristina Benussi (Università), Franco Rota (ex segretario generale), Franco Bazzara (imprenditore).
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