Panzano promossa ma mancano negozi e i baristi si lamentano

I residenti riconoscono che la situazione è migliorata dopo la soluzione  dell’annoso problema dei parcheggi. Ma si sottolinea la mancanza di vitalità
Il rione di Panzano
Il rione di Panzano

MONFALCONE Negli ultimi anni sono stati fatti dei lavori per migliorare la viabilità del rione di Panzano. È stata effettuata la riorganizzazione dei parcheggi: una parte sono stati destinati ai residenti, quelli liberi con le strisce bianche sono tutti invece a disco orario. Un grande parcheggio gratuito, limitrofo al quartiere è inoltre riservato ai lavoratori con un servizio navetta che li accompagna ogni giorno in cantiere. Ma cosa pensano i residenti di Panzano?

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«Negli ultimi anni il rione è migliorato. – afferma Teresa Cioffi, abitante in via Predonanzi –. I residenti hanno i propri parcheggi e Panzano è molto pulita e tranquilla per far crescere i bambini. Inoltre stanno asfaltando le strade vicino alla Fincantieri che erano piene di buche. L’unico problema è il rumore del cantiere, spesso molto forte anche di mattina presto». Ma non tutti sono contenti. Specialmente le persone più anziane rimpiangono una Panzano più vivace. «È cambiato tutto, non ci sono più i negozi. – spiega Giancarla Salar –. Una volta c’era il teatro, il cinema, Panzano era una piccola città. Ora ci sono solo quattro bar, tutto è chiuso. Qui vivono solo persone anziane e non c’è un ricambio». La signora Salar ha abitato a Panzano per tanti anni e ogni giorno torna a far visita al suo amato rione, anche se il quartiere è sempre più sprovvisto di attività commerciali e vi abitano sempre meno persone. L’alto numero di abitanti anziani induce dunque i parenti a tornare nel rione per prendersi cura dei propri cari. Un esempio è Gelsomina Tondo che va spesso a trovare la madre con la cagnolina Zeta. «Panzano è cambiata parecchio, – spiega Tondo – ma rimane una zona tranquilla con la viabilità nuova e i parcheggi per i residenti. Il cantiere è però ciò che rende il rione ancora un posto vivo». Qualcun altro ha vissuto a Panzano per tanti anni, è andato via e quando è ritornato è rimasto deluso dal suo mutamento, come nel caso della signora Iolanda. «Il rione è cambiato in modo spaventoso, – spiega Iolanda – le strade sono pulite, ma non ci sono più i negozi e la gente per strada. Panzano sta morendo e le case Ater vanno in rovina». C’è invece chi vive a Panzano da sempre e non lascerebbe mai il proprio rione, come Roberto Maggio. «Io sono nato qui e ci abito da 80 anni – dice Maggio –. Le strade sono pulite, tutto è tranquillo e si vive bene». I commercianti a Panzano sono invece i meno soddisfatti. «La gente ha poco tempo e anche le strettezze economiche di alcuni dipendenti non permettono loro di spendere troppo. – dice Alessandro di Ferrutensil –. Panzano vive coi bar, in quanto sono una buona soluzione per svagarsi dopo il turno di lavoro». I gestori dei bar in via Callisto Cosulich riscontrano però difficoltà da quando è stata cambiata la viabilità del rione, in quanto molti parcheggi sono riservati ai residenti e quelli liberi hanno tutti il disco orario. «È stata positiva la ristrutturazione delle case e dei parcheggi, ma non per le attività – spiega Violetta Facchini del Bar Da Checco –. Siamo penalizzati perché c’è il disco orario ovunque e più di qualche volta il lavoratore si prende pure la multa, siccome ci sono molti controlli». Facchini sostiene inoltre che i parcheggi liberi sono troppo pochi e i clienti dunque, non trovando posto, rinunciano alla propria consumazione al bar, mentre quelli dei residenti sono spesso vuoti. «Nemmeno il parcheggio gratuito fuori dal rione è stata la soluzione migliore, – spiega Facchini – in quanto i lavorati devono prendere la navetta che non c’è sempre o comunque, non lasciando più la macchina nei paraggi, non si fermano al bar. Noi guadagniamo soprattutto con i cantierini». Anche quelli del Bar Sport sono della stessa idea. «La ridistribuzione dei parcheggi è stata sicuramente positiva per i residenti ma non per noi lavoratori. – dice Nunzia Gaudino –. Se non c’è posto la gente va via e noi guadagniamo di meno». —




 

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