Pallottole e cartucce come gioielli di alta moda

Il fotografo triestino Maurizio Melozzi ha realizzato per la Fiocchi un calendario dove le munizioni diventano anelli e collier

TRIESTE. Chissà cosa direbbe Obama, alle prese con la necessità di dare un taglio alla proliferazione di armi private negli Usa, se dovesse ricevere in regalo il calendario pubblicato dalla Fiocchi Munizioni Spa, azienda italiana leader mondiale nella produzione di munizioni che fornisce proiettili, cartucce, bossoli e pallini per le discipline sportive di tiro, la caccia, la sicurezza privata e pubblica, e quindi i corpi di polizia e dell’esercito nel campo di pallottole e munizioni di vario calibro. Per pubblicizzare i suoi prodotti su un calendario 2013, l’azienda ha scelto un grande fotografo professionista, il triestino Maurizio Melozzi e, per interpretare con glamour l’intrinseca forza di una tecnologia di precisione, quattro modelle professioniste di origine etnica diversa – a rappresentare idealmente il mondo globalizzato in cui opera la holding Fiocchi che ha sede in Argentina, Regno Unito, Nuova Zelanda, Usa e Italia - oltre alla campionessa italiana di tiro a volo Jessica Rossi, vincitrice dell’oro alle scorse Olimpiadi di Londra, e testimonial della storica azienda di Lecco fondata nel 1876. Due italiane per il mood latino, una giapponese dal fascino zen, una slovacca dalla distaccata aura nordica e la tribale fierezza di un’africana, per (re)interpretare con algida bellezza il mondo delle munizioni, che sono scivolate dall’alloggiamento tattico di cartuccere e caricatori di fucili di precisione per diventare fantavisionari collier, anelli, pendantif, orecchini e bracciali, dall’allure tra il tribale e il post atomico.

Artefice della futuristica collezione di bijoux in piombo “incamiciato” – questo il termine tecnico – nell’ottone, che utilizza proiettili, cartucce e bossoli veri ma senza il detonante interno, la design triestina di gioielli Silvia Rossi, mentre a curare la veste grafica del patinato calendario 50 per 50 la cui presentazione ufficiale si terrà nella sede italiana a fine mese, ancora una triestina, la grafica Cristina Pasqua. «La sfida per il nostro gruppo di lavoro era creare un abito fashion-glamour a un prodotto molto tecnico, trasformando le munizioni in gioielli indossati da donne di etnie diverse, per sottolineare l’internazionalità dell’azienda. In modo svincolato da un cliché di sensualità dichiarata, per presentare un’immagine di bellezza femminile equilibrata, in cui la fisicità non prevalesse sull’elemento gioiello», spiega Melozzi, fotografo di moda i cui scatti sono stati pubblicati su Panorama, Vogue Russia, Elle, Marie Claire, Harper’s Bazaar e GQ. A comporre il melting pot etnico la slovacca Alzbeta Tukova, la giapponese Haruka Arakawa, la mozambichese Ophelia Kumba e le italiane Kimberly Castillo e miss medaglia d’oro Jessica Rossi, che apre The Fiocchi Calendar con una collana a tre fili di bossoli sovrapposti, in cui la leggerezza dei cilindri di plastica bianca gioca con il luccichio dell’ottone dorato. Di notevole impatto visivo, senza dubbio, il bijoux indossato dalla giapponese Haruka: un collier rigido composto da quattro file di pallottole di vario calibro, dai micidiali proiettili lunghi circa 8 centimetri con la punta rosata per il fucile d’assalto M16 a quelli per la celebre 44 Magnum, ai calibro 22 per la Beretta. Un calendario che, di certo, farà discutere.

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