Pallavolista citata per danni perché rimasta incinta, il caso scuote la politica nazionale

La deputata di Forza Italia Veronica Giannone, ha depositato  un'interrogazione al presidente Draghi e al ministro Orlando. La presidente del Senato: "Questa è violenza". Serracchiani: "Dobbiamo rompere questo muro di omertà"
Lara Lugli
Lara Lugli

Aggiornamento. Continua a scuotere l'opinione il caso della pallavolista Lara Lugli, citata per danni dai vertici della volley Pordenone perché rimasta incinta senza aver comunicato prima l'intenzione della sua maternità al club.

Dopo l'interrogazione depositata al presidente Draghi e al ministro Orlando dalla deputata di Forza Italia Veronica Giannone, oggi, mercoledì 10 marzo, sul caso è intervenuta anche la presidente della commissione Lavoro della Camera Debora Serracchiani: «Troppe donne - ha dichiarato - sono passate in silenzio attraverso questa umiliazione e deprivazione di diritti. Le azioni positive, le leggi e le norme di applicazione non basteranno se non rompiamo quel muro di omertà che continua a tenere le donne un gradino più in basso, soprattutto le più deboli, quelle che dovrebbero avere più garanzie».

PORDENONE. «All'inizio pensavo fosse una fake news ma poi mi sono dovuta arrendere all'evidenza. quello che è stato fatto alla Lugli è illegale ed anche immorale. Chiedere un risarcimento danni per aver taciuto l'intenzione di avere dei figli è l'emblema della discriminazione. quest'atleta ha perso il lavoro, l'ultimo stipendio e dopo due anni le arriva anche la richiesta di risarcire la società sportiva per la quale lavorava, con l'unica accusa di essere rimasta incinta di un bambino che ha poi anche perso».

La deputata di Forza Italia Veronica Giannone, segretario della commissione infanzia e adolescenza, ha commentato duramente quanto accaduto alla pallavolista Lara Lugli.

La ex giocatrice aveva chiesto legalmente alla società che le fosse pagata l'ultima mensilità - circa mille euro- prima dell'interruzione del contratto d'ingaggio.

«In Italia - prosegue Giannone - quando una pallavolista, o una qualsiasi atleta di sesso femminile, aspetta un bambino, il contratto si risolve di fatto. non ci sono tutele in quanto le atlete non sono professioniste. É inaccettabile parlare di superamento del gender gap se poi accadono delle vicende tanto meschine, basterebbe intanto modificare la normativa per mettere fine almeno in parte questa disuguaglianza. per questo- conclude- ho depositato immediatamente un'interrogazione al presidente Draghi e al ministro Orlando, chiedendogli di intervenire, secondo competenza, con iniziative normative volte a riformare l'intera disciplina del settore sportivo. occorre prima di tutto definire la forma contrattuale delle atlete, che di fatto sono professioniste tanto quanto i loro colleghi uomini, affinchè possano godere degli stessi diritti come pensioni, malattia e assicurazioni per infortunio, nonchè usufruire dei congedi di maternità».

Casellati: Questa è violenza. «Invocare la condanna della pallavolista Lara Lugli perché in maternità è una violenza contro le donne. La maternità ha un insostituibile valore personale e sociale».

Lo scrive su Twitter la presidente del Senato, Elisabetta Casellati sul caso della pallavolista tesserata della Volley Pordenone in B1 e citata per danni dalla sua società per essere rimasta incinta.

A prendere posizione in giornata anche il presidente della Fipav Fvg, Alessandro Michelli:  «Il diritto di una donna alla maternità è irrinunciabile e non lo si deve mettere in nessun modo in discussione, mai - ha dichiarato-. È un diritto assoluto, che vale sempre e in qualunque contesto, per una donna lavoratrice così come per una donna atleta. Qualsiasi forma di mancanza di tutela della donna e del suo diritto è quindi assolutamente
ingiustificabile. Auspico in proposito - ha aggiunto - un chiarimento che porti ad una immediata e positiva risoluzione del contenzioso. Parallelamente mi auguro che il tema del diritto della donna alla maternità sia preso in carico sia da parte del legislatore che dell'ordinamento sportivo, affinché quanto accaduto non abbia più a ripetersi».

 

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