Paletti anche dall’Arpa sui dragaggi del Canale

MONFALCONE. Non bastavano i paletti della Soprintendenza che frenano un dragaggio “strutturale” del canale Est Ovest e che contestano la sistemazione di barriere sul fondale (palificazioni o...

MONFALCONE. Non bastavano i paletti della Soprintendenza che frenano un dragaggio “strutturale” del canale Est Ovest e che contestano la sistemazione di barriere sul fondale (palificazioni o salsicciotti di geo-tessuto riempiti di fango) perché c’è il rischio di “alterare in maniera significativa l’attuale percezione del paesaggio tutelato” in particolare nell’area tra le foci del Timavo, il Villaggio del Pescatore e la vicina area a Duino. A mettere un pesante freno alla manutenzione (indispensabile) del canale per accedere al polo nautico del Lisert dove lavorano cantieri e Marina, tra questi un big come Monte Carlo Yacht e che dà lavoro ad almeno un migliaio di addetti, è l’Arpa che nelle sue osservazioni lancia l’allarme su vari fronti. La salute pubblica innanzitutto per il rischio che la movimentazione del fango dragato provochi la dispersione di inquinanti provenienti dai vicini canali e fiumi (tra questi il Timavo) provocando danni alla balneazione, in particolare all’area del Villaggio del Pescatore e fino alla scogliera di Duino. A rischio secondo l’Arpa anche gli impianti di molluschicoltura oltre alla “biodiversità” dell’area e in particolare alle “praterie di fanerogame” che si trovano sul fondale. Ma di questo, in particolare dei molluschi, dovrebbe occuparsi il vertice del Comitato pesca nella seduta del 30 agosto. Si teme per il possibile intorbidimento e le conseguenze negative portate dal fango per le cozze con il rischio di danneggiare una coltivazione che in genere garantisce un fatturato di qualche centinaio di migliaia di euro mentre si rischia di bloccare e mettere in crisi l’attività di un intero polo nautico che garantisce fatturati di svariati milioni di euro, posti di lavoro oltre che l’attività di migliaia di diportisti di marina e associazioni nautico-sportive.

Quello che emerge con chiarezza alla fine da tutti questi paletti della “burocrazia autorizzativa” di carattere ambientale, è un pesante altolà alla possibilità di realizzare finalmente, per la prima volta, un dragaggio strutturale del Canale Est Ovest che non costringa a fare, come è accaduto fino ad ora, minime manutenzioni continue ogni anno, dopo ogni inverno con le mareggiate che portano fango nel canale e all’insabbiamento, ogni volta con una trafila infinita di burocrazia, controlli e soprattutto di costi per dragare piccole quantità di fango. Procedure che diventano molto onerose nel caso si debbano smaltire i fanghi nell’impianto al Lisert. Si tratta di 3-400mila euro alla volta che la Regione garantisce al Consorzio per lo sviluppo industriale incaricato della manutenzione del canale per rimediare agli insabbiamenti che creano pericoli alla navigazione e mettono a rischio l’attività del polo nautico con marina e cantieri che danno lavoro a oltre un migliaio di addetti. Il finale della tormentata vicenda durata oltre un anno è il rinvio del possibile dragaggio al 2017. Si farà la prossima primavera, dopo le mareggiate. (g.g.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo