Palazzo ex Poste di via Sant’Anastasio Rinascita con un piano da 50 milioni

Avete presente quell’edificio anni Settanta davanti alla sede dell’Inps in via Sant’Anastasio? Negli ultimi anni alla frequente ribalta delle cronache come luogo abbandonato, fonte di degrado e di sporcizia?
Beh, quella brutta colata di cemento, invecchiata precocemente, già proprietà delle Poste, si candida a diventare nel giro di un anno e mezzo uno dei più importanti investimenti immobiliari nell’area triestina. Un affare - tutto compreso - da circa 50 milioni di euro. Si tratta di trasformare 11 livelli (10 piani più un interrato), per un totale di 14.300 metri quadrati.
A metà mese Poste Italiane, che avevano messo lo stabile all’asta per 7,2 milioni di euro, lo hanno aggiudicato a un terzetto di imprenditori composto da Pompeo Tria (Fintria), Vincenzo Settimo (Edil impianti), Claudio Berlingerio (Nilos), che hanno dato vita a una società “Sant’Anastasio palace”. Tria ha il 50%, ai due partner il 25% ciascuno.
È lo stesso Tria ad annunciare l’operazione: «Realizzeremo 106 appartamenti e 106 posti auto. L’intenzione è di avviare il cantiere prima possibile, già a febbraio-marzo. Prevediamo un anno e mezzo di lavori». Il fondatore della Step ha individuato anche il target commerciale: «Ci rivolgiamo a una fascia di ceto medio, cui proporremo alloggi di varia pezzatura, da 60 fino a 130 metri quadrati. Inizieremo le vendite già a giugno e siamo orientati a proporre al mercato una quotazione di 2.700-2.800 euro al metro quadrato». Tria sostiene che dal terzo piano in su si potrà godere la vista-mare.
Poste Italiane aveva inserito il palazzo di via Sant’Anastasio in un lotto che comprendeva immobili situati in altre città dell’Italia settentrionale (Milano, Genova, Bergamo, Treviso, Favaro Veneto), un “pacchetto” da 28 milioni, affrontabile in blocco o a singole offerte. La seconda modalità è risultata quella adottata dal trio triestino per acquisire Sant’Anastasio 10.
Settimo e Berlingerio, imprenditore affermatosi nella gestione delle case di riposo, non sono nuovi a iniziative immobiliari in combinata: infatti un paio di anni fa avevano operato insieme nel difficile cantiere tra Salita di Gretta e via del Cisternone, un’operazione da 7,5 milioni di euro per costruire al posto di vecchi edifici chiamati “case dei fantasmi”. La Edil impianti di Settimo, recente candidato di Forza Italia alle comunali, è impegnata in altre due attività di richiamo: lo stabile tra via Slataper e via Tarabochia, dove una volta c’era la macelleria del paròn Rocco, e l’edificio all’angolo tra via Cavana e via Felice Venezian.
Tria, 73 anni, un passato di sindacalista nelle fila di Fim Cisl, si è avvicinato più di recente al settore immobiliare in un’ottica di diversificazione imprenditoriale, perché Step - la realtà trainante di un gruppo formato da sette aziende raccolte nella holding Fintria - opera nel comparto elettromeccanico, avendo mosso i primi passi nel 1995. E oggi la fabbrica di via Flavia ha una superficie di 10.000 metri quadrati. Step ha partecipato anche al grande cantiere dell’ex Maddalena, dove Francesco Fracasso ha realizzato l’Eurospar e sta costruendo residenziale nella finitima via Marenzi. Tria è infine in cordata con la Icop dei Petrucco per la piscina terapeutica in Porto vecchio, il nuovo progetto che il sindaco Dipiazza afferma non essere in contrasto con il rifacimento di Acquamarina in Sacchetta. —
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