Palazzo ex Ferrovie di Trieste, via al restauro: piscina nell’hotel e non sul tetto

Holler rinuncia a costruire in deroga in accordo con il Comune: «Profondo legame con la città»
Elisa Coloni
Una veduta di piazza Vittorio Veneto
Una veduta di piazza Vittorio Veneto

TRIESTE. Il tetto dell’ex Palazzo delle Ferrovie in piazza Vittorio Veneto rimarrà così com’è: non ci saranno né la piscina né il bar, come avrebbe voluto Ivan Holler, l’immobiliarista austro-ungherese che ha scommesso sulla trasformazione del grande immobile nel Borgo Teresiano in hotel e appartamenti di pregio.

Piscina all’interno di una zona fitness

La piscina ci sarà, all’interno di una zona fitness e spa particolarmente ampia e attrezzata, ma al coperto, al piano terra: intervento, questo, che non richiede alcun permesso di costruire in deroga, che sarebbe stato invece necessario per mettere mano al tetto e alla terrazza, e attorno al quale, come noto, si era aperto il lungo braccio di ferro tra l’imprenditore e il Comune e il progetto si era arenato.

Pace fatta con il Comune

Ivan Holler, l’immobiliarista austro-ungherese
Ivan Holler, l’immobiliarista austro-ungherese

Ora tra Municipio e Holler è pace fatta: messa da parte la piscina della discordia, il progetto può ripartire: una data di ripresa dei lavori ancora non c’è, ma si prevedono tempi brevi. A renderlo noto è la Pvv Investments – la società che nel 2020 acquistò l’immobile e di cui Holler è presidente – che ha annunciato l’avvenuto deposito agli uffici comunali competenti della variante al progetto per il palazzo delle Ferrovie dello Stato, che non richiede più il permesso di costruire in deroga. «La variante al progetto – spiega la società – non prevede più alcuna modifica parziale delle falde di copertura e la realizzazione, al di sopra di esse, di una terrazza e spazi accessori, per le quali, dopo il parere positivo della Soprintendenza Fvg, sarebbe stato necessario ottenere dal Consiglio comunale un parere positivo circa la richiesta di deroga. Così definito, il progetto può dunque proseguire l’iter previsto per le richieste di rilascio del permesso di costruire».

Gioiello che torna a brillare

Spiega lo stesso Holler che «le interlocuzioni intercorse ai vari livelli e il prolungarsi dell’attesa necessaria per gli approfondimenti, hanno fatto percepire a Pvv Investments alcuni dubbi, perplessità e reticenze. Di fronte a questo scenario multisfaccettato, la società ha deciso di far prevalere lo spirito di fondo con cui si è sempre approcciata alla città: l’aver riconosciuto in Trieste un luogo di assoluto fascino e in piazza Vittorio Veneto e nel Palazzo ex Compartimentale Ffss un gioiello che doveva tornare a brillare. Questa alta considerazione per Trieste e il legame creatosi con essa – così ancora Holler – hanno dunque spinto Pvv a decidere di rivedere il progetto, modificando quegli elementi che avrebbero necessitato di deroga e investendo tutto il tempo necessario affinché i professionisti a servizio dell’iniziativa predisponessero una variante il cui risultato fosse sempre e comunque una struttura in grado di attirare una clientela di alto profilo e offrire qualcosa di nuovo rispetto all’esistente in città».

Piazza più verde e più accogliente

Ivan Holler rilancia quindi con determinazione la sua proposta, che parte dalla ristrutturazione dell’ex Palazzo delle Ferrovie, e che poi si estende all’intera piazza Vittorio Veneto, da rendere più bella, più verde, più illuminata, più accogliente, grazie a un investimento stimato in almeno 837 mila euro.

Soddisfatto anche il Comune di Trieste, con l’assessore alle Politiche del territorio Michele Babuder che rimarca come «questo risultato sia frutto di collaborazione e dialogo», oltre che del «giusto equilibrio tra la tutela delle necessità della città e degli investitori privati».

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