Palazzo Artelli cerca investitori: restauro, vendita o affitto, tutte le ipotesi in campo

L’edificio, che vanta 1.490 metri quadrati, con decorazioni in marmo, affreschi, mosaici: un immobile di rara bellezza, torna sul mercato, ma la famiglia Campailla spiega di voler ancora partecipare in prima persona al rilancio

Laura Tonero
Palazzo Artelli vanta 1.490 metri quadrati, con decorazioni in marmo, affreschi, mosaici: un immobile di rara bellezza.
Palazzo Artelli vanta 1.490 metri quadrati, con decorazioni in marmo, affreschi, mosaici: un immobile di rara bellezza.

Il suggestivo palazzo Artelli è nuovamente sul mercato. Si tratta di uno degli edifici di maggior pregio di via dell’Università: se restaurato e reso nuovamente fruibile, potrebbe dare un impulso importante a quella strada, orfana delle sedi universitarie, con un’attività anche del Circolo ufficiali ormai residuale rispetto a quella del passato.

 

I coniugi Filippo Campailla e Virginia Ciraldo, che a inizio 2024 avevano acquistato all’asta palazzo Artelli per la cifra di 1 milione e 680 mila euro, stanno sondando diverse possibilità.

Proponendo ora il ricercato immobile attraverso l’agenzia patavina Santandrea Luxury Houses & Top Properties, senza definire una cifra per la vendita e rimandando a trattative riservate, tentano di trovare dei partner per ridare un futuro al palazzo. L’ immobile è proposto anche da Lionard, la vetrina milanese per la compravendita di fascia alta.

Tutte le possibilità restano aperte: da quella della ricerca di un soggetto interessato a sviluppare all’interno del palazzo un progetto di sviluppo (da sede direzionale a struttura alberghiera o istituzionale), magari in locazione, a quella di una realtà decisa a intervenire nell’affare o a rilevare l’immobile.

La nuova proprietà, decisa a recuperare e valorizzare il palazzo, valuta quindi ogni prospettiva, ma evidenzia che «l’ipotesi di vendita è del tutto residuale: ci siamo mossi e ci stiamo muovendo in varie direzioni perché il nostro reale e principale obiettivo è quello di rilanciare l’immobile investendo in prima persona nella ristrutturazione e mantenendo la proprietà».

Nei mesi ci sono stati contatti con enti, istituzioni, importanti gruppi locali, italiani e internazionali. L’operazione però richiede del tempo, vista anche l’importanza della sede

L’immobile, che si trova all’angolo tra via Università e via Corti, progettato da Giorgio Polli e Antonio Bruni, è soggetto a diversi vicoli della Soprintendenza.

Il recupero è anche per questo estremamente delicato e richiede tempo. Il palazzo è vuoto oramai da anni. Realizzato nel 1906, nel 1951 venne comperato dall’Inail, che per anni lo affittò all’Università e nel 2013 lo girò a Invimit.

La società ministeriale di gestione del risparmio nel 2018 ne tentò l’alienazione mettendolo all’asta e partendo da una base di vendita di 3,5 milioni di euro. Nessuno si fece avanti.

Così, nel 2019, decise di affidare l’immobile alla Gabetti property, con la successiva trattativa andata a buon fine con i coniugi Campailla. Che fin dalla firma dell’atto di compravendita avevano anticipato come sul piatto ci fossero più ipotesi. Da quella di affittare l’immobile a un investitore con cui condividere il progetto di riqualificazione, alla ripartizione dell’edificio su differenti missioni (albergo boutique, eventi culturali, cerimonie), «previo restauro a nostra cura», avevano precisato. A questo scopo avevano già “reclutato” Lionard.

I Campailla-Ciraldo gestiscono da anni, con successo e ospitando anche personaggi famosi legati al mondo del cinema, della cultura e dello spettacolo, l’esclusivo residence “Seven historical suites” in via Filzi. Quindi tra le possibilità c’è anche quella di una ristrutturazione del palazzo e di una trasformazione in un residence a gestione diretta. Ma prima di avviare progetti esecutivi e far fronte all’investimento, i proprietari sondano il mercato per intercettare eventuali partner che, con ruoli diversi, possano affiancali nel rilancio dell’immobile.

Palazzo Artelli vanta 1.490 metri quadrati, con decorazioni in marmo, affreschi, mosaici: un immobile di rara bellezza. Per il quale, tra l’altro, nel 2016 il Comune ne modificò la destinazione urbanistica da S3 “attrezzature per l’istruzione” a A0, ovvero Centro storico, consentendo interventi di natura più ampia.

Riproduzione riservata © Il Piccolo