PalaRubini, la tragedia di Francesco Pinna Jovanotti: "E' morto costruendo una festa"

Francesco Pinna, vent'anni, studente-operaio, addetto al montaggio del palco per il concerto di Jovanotti, è morto  all'interno del PalaTrieste, investito dal crollo dell'impalcatura. Otto i feriti.

TRIESTE. Tragedia al PalaTrieste intitolato a Cesare Rubini. Un giovane triestino è morto e altre otto persone sono rimaste ferite nel crollo del palco che stavano allestendo per il concerto di stasera (lunedì) di Jovanotti.

CINQUE EURO ALL'ORA. La vittima si chiamava Francesco Pinna, aveva vent’anni, era uno studente universitario che “arrotondava” dedicandosi a vari lavori: secondo le prime testimonianze, il ragazzo per montare il palco avrebbe percepito un compenso decisamente basso (“Ci davano cinque euro all’ora”, hanno raccontato alcuni colleghi di Pinna scampati al disastro).

LA REPLICA DEGLI ORGANIZZATORI. Assomusica precisa  che la notizia che il costo del lavoro di facchinaggio è di 5 euro non è esatta e aggiunge: "Nel  caso specifico di Trieste il costo di un operatore è pari alla cifra di 13, 50 euro l'ora. Qualsiasi speculazione sull'accaduto è fuori luogo".

LA DINAMICA. La tragedia si è consumata alle 14, quando l’enorme struttura di metallo era quasi ultimata. All’improvviso i piloni portanti si sono piegati e tutto è venuto giù. Sotto sono rimasti in nove: Francesco Pinna è morto schiacciato, altri due giovani hanno riportato lesioni gravissime (uno è in rianimazione all’ospedale triestino di Cattinara, l’altro è invece considerato fuori pericolo e giace in un letto di Ortpoedia), i rimanenti sette se la sono cavata con escoriazioni, contusioni e un terribile stato di choc.

JOVANOTTI. Il concerto di Jovanotti è stato annullato. Stessa sorte per le altre date del tour “Ora” di Lorenzo Cherubini. La decisione è stata presa dal cantante e dal suo manager Maurizio Salvatori, che ha anche spiegato, a grandi linee, la dinamica del crollo: “A cedere è stato il «ground support», un'impalcatura che alloggia altoparlanti e riflettori”.

PARLA L'ARTISTA «Questa tragedia mi toglie il fiato e mi colpisce profondamente». Così Lorenzo Jovanotti su Twitter dopo il gravissimo incidente: «Il mio dolore è rivolto a Francesco Pinna, studente lavoratore, la cui vita si è fermata oggi», scrive Lorenzo Cherubini. E aggiunge: «Un tour è una famiglia e si lavora per portare in scena la vita e la gioia». «I ragazzi rimasti feriti - aggiunge a stretto giro Cherubini in un altro tweet - sono lavoratori specializzati che amano quello che fanno restando nell'ombra. Sono con voi, vi voglio bene». Il sito di Jovanotti, Soleluna.com, è oscurato: il lutto è espresso attraverso una schermata completamente nera, senza link e sottopagine

I PARENTI Scene di disperazione si sono verificate quando un gruppo di persone, che erano in attesa davanti al Palasport di Trieste, ha appreso la notizia che la vittima dell'incidente era un loro parente. A quel punto una ragazza del gruppo ha più volte urlato «Francesco», «Francesco ti amo, ti prego torna».

IL SINDACO Dopo alcuni minuti il gruppo di parenti è stato fatto entrare nella struttura. Sul posto sono giunti il medico legale Fulvio Costantinides, seguito a ruota dal sindaco di Trieste, Roberto Cosolini e dai vertici della società organizzatrice del concerto, l’Azalea Promotion. Il sindaco ha chiesto "un'indagine rigorosa che stabilisca le responsabilità di quanto accaduto".

INCHIESTA L’indagine è stata affidata al sostituto procuratore Matteo Tripani che ha posto il PalaTrieste sotto sequestro.  La Procura di Trieste ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni in merito al crollo. Dovrà essere fatta luce sulle norme di sicurezza sul lavoro eventualmente disattese e sul tipo di inquadramento a cui era sottoposta la vittima e i suoi colleghi, molti dei quali non facevano parte dello staff che segue normalmente il tour, ma erano stati reclutati “in loco” per eseguire il montaggio del palco. Il Pm ha già disposto l'autopsia sul corpo di Francesco Pinna, rimasto schiacciata da un gruppo motore del peso di 200 chili che serviva per tenere sollevata la struttura.

I SINDACATI Convocazione urgente del tavolo sulla sicurezza alla Prefettura di Trieste. Lo chiedono Cgil, Cisl e Uil di Trieste sottolineando che «la giornata odierna sarà ricordata a Trieste per il numero di gravi incidenti sul lavoro», riferendosi a quanto accaduto al Palasport e ai tre operai feriti al Molo Bersaglieri dopo essere caduti da un’impalcatura. «Questi gravi fatti evidenziano la necessità che le iniziative di prevenzione e controllo continuino e vengano ulteriormente aumentate». I sindacati, «nell’esprimere solidarietà e vicinanza ai familiari della persona deceduta manifestano la necessità che vengano chiarite le circostanze e le eventuali responsabilità dei fatti».

COOPERATIVA ONSTAGE: PINNA IN REGOLA Francesco Pinna lavorava per 6,50 euro all'ora, in regola sia dal punto di vista della sicurezza che da quello del contratto di lavoro. E' quanto dice il presidente della Cooperativa sociale OnStage, Paolo Rizzi, per cui Pinna lavorava - ha ricordato - "con grande entusiasmo". "Non è vero - ha aggiunto Rizzi - che lavorava in nero. Ieri Francesco aveva, come tutti, il caschetto e le scarpe antinfortunistiche. Francesco sarebbe venuto a lavorare anche gratis, perchè gli piaceva, ma era tutto in regola".

JOVANOTTI: FRANCESCO ERA ASSUNTO, 'PRETENDO CHE LAVORATORI SIANO TUTELATI' Francesco Pinna "era un lavoratore a giornata ed era assunto con contratto regolare. Io personalmente pretendo sempre che tutti quelli coinvolti anche indirettamente in un lavoro che riguardi la mia musica siano sempre tutelati in ogni forma e anche in questo caso era così". Lo scrive su Facebook Jovanotti. Il cantante definisce la morte di Francesco "una fatalità davvero difficile da prevedere.  Francesco Pinna - conclude Jovanotti - è morto costruendo una festa".

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