Pahor: desideri d’amicizia più forti dei sentimenti di dolore e divisione

Il Capo di Stato della Slovenia: «Con l’omaggio ai due monumenti di Basovizza vogliamo aprire un nuovo capitolo del domani comune» 

Oggi ricorre il centenario dell’incendio del Narodni dom e della sua sottrazione alla comunità slovena di Trieste.

A cento anni da quando è stato attaccato e dato alle fiamme da parte di gruppi fascisti e nazionalisti italiani, il Narodni dom sarà restituito alla minoranza slovena. Il Presidente Mattarella ed io assisteremo alla solenne firma del documento che rimedierà alla storica ingiustizia subita dagli sloveni in Italia.

Si tratta di un evento storico che il mio amico e Presidente Sergio Mattarella ed io ci impegniamo a realizzare da diversi anni. Il popolo sloveno e il popolo italiano condividono uno spazio comune e sono legati da una storia spesso traumatica che ha inflitto una ferita profonda a entrambe le nazioni. Il fascismo e i suoi crimini hanno colpito in modo particolare gli sloveni. La restituzione del Narodni dom è una riparazione a un'ingiustizia, ma è innanzitutto un gesto che dimostra i buoni rapporti di vicinato e la riconciliazione tra i due popoli nello spirito dei valori europei.

Prima della cerimonia principale, il Presidente Mattarella ed io deporremo delle corone di fiori al monumento agli eroi di Basovizza e al monumento della Foiba di Basovizza. Con questa espressione congiunta di omaggio, vogliamo inaugurare un nuovo capitolo del futuro comune degli sloveni e degli italiani nello spirito europeo di rispetto reciproco, cooperazione e convivenza.

Il fatto che questa sarà la prima visita congiunta dei due presidenti ai monumenti è di particolare importanza quest’anno, in quanto vi ricorrono altri importanti anniversari di eventi tragici che hanno segnato entrambi i popoli e il mondo intero: sono trascorsi cento anni dall’incendio del Narodni dom, novanta anni dalla fucilazione degli eroi di Basovizza, che sono stati le prime vittime del fascismo in Europa, e settantacinque anni dalla fine della seconda guerra mondiale.

Il Presidente Mattarella ed io abbiamo preso la decisione di visitare i monumenti di Basovizza dopo aver considerato con particolare attenzione e rispetto i sentimenti sia dei parenti dei defunti, sia dei cittadini di entrambe le nazioni. Mi rendo conto che i sentimenti di dolore e divisione sono ancora molto forti, ma nonostante ciò sono convinto che i desideri umani di armonia e amicizia lo siano ancora di più.

A tale riguardo condivido lo spirito della relazione congiunta della Commissione storico-culturale italo-slovena, in cui gli esperti di entrambi i paesi concordano che le relazioni tra i due popoli in passato erano traumatiche e turbolente, sottolineando però il bisogno di assicurare che i conflitti storici non finiscano per pesare sul futuro. In occasione del 20º anniversario della pubblicazione della relazione da parte degli storici italiani e sloveni, i rappresentanti delle autorità e del pubblico di entrambi i paesi siamo tenuti a rispettare le conclusioni in essa riportate, in quanto la relazione è stata preparata congiuntamente proprio a tale scopo.

Oggi onorerò lo scrittore e umanista Boris Pahor con la più alta decorazione della Repubblica di Slovenia. Anche il Presidente Mattarella gli conferirà la più alta onorificenza italiana. Con il suo lavoro, realizzato nel corso di una vita lunga e feconda, Boris Pahor simboleggia la lotta per la libertà, la democrazia, la comprensione a livello europeo e la giustizia storica. —


 

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