Pago, in era Covid la Ibiza croata si riconverte al turismo “green”

Percorsi di trekking, arrampicata e piste ciclabili: meno party per migliaia di giovani, Novalja gioca la carta della natura

PAGO. Sull’isola di Pago il Comune di Novalja - dove è situata Zrce, la celeberrima località di mare nota come la Ibiza croata - cambia direzione di marcia e si reinventa, proponendo un nuovo volto ai turisti: già l’anno scorso infatti il Covid-19 ha sfiancato quella che viene considerata la capitale della movida croata, luogo di richiamo per decine di migliaia di giovani di mezza Europa, Italia compresa.

Se nel 2019, anno dei primati turistici in Croazia, Novalja aveva registrato 1,7 milioni di pernottamenti - di cui 900 mila generati proprio dall’attrazione rappresentata da night club, discoteche, bar e altri ritrovi - nel 2020 Zrce non è riuscita a centrare più del 10% di incassi rispetto alla media degli anni precedenti. Uno schiaffo causato soprattutto dai focolai di coronavirus - con conseguenti polemiche - scoppiati tra i frequentatori dell'Ibiza adriatica, che hanno impattato sull’immagine turistica di Novalja e di Pago.

Boris Suljić, considerato il pioniere della movida turistica a Novalja, ha detto di non attendersi molto dalla stagione 2021; «I preparativi qui proseguono come tutti gli anni, nel pieno rispetto delle misure epidemiologiche, ma la situazione è dura e credo che il quadro non sarà diverso da quello del 2020».

Così insomma a Novalja i festaioli potrebbero cedere il passo agli amanti del turismo outdoor. Marina Šciran Rizner, direttrice dell'Assoturistica del Comune, ha sottolineato come l’offerta di un ampio ventaglio di attività “green” all’aria aperta sia «un comparto cui ci dedichiamo già da anni, per non lasciare che Zrce rappresenti l’unico richiamo verso la nostra municipalità».

Una direzione che «ci ha dato ragione lo scorso anno, quando con Zrce ai minimi storici abbiamo piazzato a Novalja un ottimo 54% di presenze e soggiorni. Il merito - così il vertice dell’Assoturistica - va attribuito principalmente appunto all’outdoor, il cui numero di praticanti sta crescendo in maniera esponenziale anche a Pago, grazie alla possibilità di stare a contatto con la natura, respirando aria sana e senza gli assembramenti tipici di alcune sistemazioni turistiche».

Così a Pago il settore turistico punta a offrire agli appassionati un percorso trekking fra spiagge, pareti a strapiombo sul mare e paesaggi un tempo frequentati esclusivamente da pastori e dalle loro greggi di pecore. Sono state preparate inoltre zone per l’arrampicata su pareti rocciose e piste per il ciclismo offroad, di successo negli ultimi tempi.

«Con il progetto Pago outdoor – prosegue Šciran Rizner – gli amanti della passeggiata e di questo particolare tipo di ciclismo avranno a disposizione circa 180 chilometri di percorsi vari disseminati nei quattro i comuni dell’isola, cioè Novalja, Pago, Colane e Pogliana».

A questo si aggiungeranno le opportunità di immersioni subacquee, vela e windsurf. È con questa nuova immagine - che verrà proposta in una campagna promozionale da giocare sui mercati europei - che Novalja punta a salvare la stagione turistica estiva.

Argomenti:balcani

Riproduzione riservata © Il Piccolo