Padre Poiana muore a Bibione: stroncato da un infarto dopo un bagno

Il sacerdote, originario di Corona (Mariano del Friuli) era rettore della Basilica di Sant’Antonio di Padova. Aveva 57 anni

Improvviso lutto nel mondo religioso diocesano. È mancata infatti una figura di altissimo spicco come quella di padre Enzo Poiana, rettore della Basilica di Sant'Antonio di Padova dal 2005.

Originario di Corona, frazione di Mariano del Friuli, aveva 57 anni ed era stato confermato per la terza volta alla guida della Basilica del Santo, dopo che la ratifica della sua nomina, undici anni fa, era arrivata direttamente da Papa Ratzinger. Padre Enzo è morto in spiaggia a Bibione, dove si trovava per un breve periodo di riposo: a risultargli fatale, poco prima di mezzogiorno e subito dopo essere uscito dall'acqua dopo una nuotata, è stato quasi sicuramente un infarto che non gli ha lasciato scampo.

La notizia ha lasciato attonita non solo l'intera comunità di Padova, città nella quale si era trasferito nel 1985 (ma padre Enzo aveva vissuto anche a Roma e a Trieste), ma anche la nostra Diocesi, dove ovviamente Poiana era un vero punto di riferimento: proprio nella giornata di Ferragosto era stato un'ultima volta nella sua Corona, dove aveva anche celebrato messa, e dove sarebbe dovuto tornare anche domenica. In paese infatti risiede l'anziana madre: padre Poiana lascia anche quattro fratelli.

«Lo avevo incrociato per caso in auto davanti a casa sua, a Corona, proprio lunedì - racconta commosso don Maurizio Qualizza, suo fraterno amico - e ci eravamo visti il giorno prima a Bibione, dove padre Enzo era solito trascorrere due settimane di riposo in questo periodo dell'anno. Siamo tutti increduli: stava benissimo, era attivo e pieno di progetti come sempre, e gioviale con tutti come suo solito. Per questo la sua improvvisa morte ci ha colti tutti di sorpresa. Siamo stati compagni di seminario, dove eravamo entrati nel 1980: poi lui lo aveva lasciato per intraprendere un'altra strada, andando prima a fare l'alpino e poi a lavorare. La svolta era avvenuta con l'avvento di padre Bommarco ad Arcivescovo di Gorizia: era stato lui a convincerlo a terminare gli studi, e successivamente aveva quindi scoperto la propria vocazione come frate. Era persona stimata da tutti, sia a livello diocesano che pontificio: era stato tenente degli Alpini, e la sua solarità era contagiosa. La sua serietà era apprezzata sia dai fedeli che da vescovi e cardinali. Perdiamo una figura di immenso valore: il suo amore per il territorio d'origine era sempre rimasto fortissimo. E pensare che nella sua ultima messa a Corona lunedì aveva proprio parlato del Cielo».

Monsignor Paolo Nutarelli, parroco di Cormons, ricorda come «fosse molto legato alle Suore della Misericordia, ed era stato nella nostra comunità in occasione della Festività di Sant'Adalberto. Padre Poiana è stato una figura di grande rilievo, è una perdita enorme per tutti noi».

Lo conosceva ovviamente molto bene anche don Michele Tomasin, Decano di Cormons e parroco di Mariano e Corona: «Il suo legame con Corona e Mariano era rimasto profondissimo in questi anni - racconta - quando tornava qui, come successo in occasione della Festività dell'Assunzione lunedì, era solito celebrare la messa: cosa che avrebbe dovuto fare anche domenica prossima, e che purtroppo non potrà più accadere. Padre Enzo era molto stimato dal clero diocesano per lo spirito di servizio: per tutti noi era una figura di riferimento, la sua comunità era fiera che un suo figlio fosse in grado di distinguersi in modo così significativo».

«Non per nulla - aggiunge don Michele - era stato confermato per tre volte alla carica di rettore della Basilica del Santo a Padova. Siamo ora in attesa di capire l'evoluzione delle formalità burocratiche per capire se la sua salma sarà tumulata qui o in altri luoghi».

Matteo Femia

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