Pace-bis al teatro Verdi di Trieste: via libera con la firma di Franceschini

Il ministro conferma il sovrintendente che aveva già nominato cinque anni fa. E il suo secondo mandato inizia con i lavoratori fermi in cassa integrazione

TRIESTE Per il Verdi si annunciano altri cinque anni di pace in tempo di guerra pandemica. L’architetto Stefano Pace incassa il secondo decreto di nomina a sovrintendente della Fondazione Teatro lirico di Trieste. E a firmarlo, a distanza di cinque anni, è lo stesso ministro per i Beni e le attività culturali e per il Turismo Dario Franceschini. Il primo decreto porta la data del 3 marzo 2015. Quest’ultimo è datato 20 maggio. Due mesi e mezzo di ritardo, nel secondo caso, causati dall’emergenza sanitaria coronavirus. La nomina arriva infatti a Teatro Verdi chiuso al pubblico dallo scorso marzo e con i lavoratori in cassa integrazione fino a luglio. Rispetto al 2015 è cambiato il Consiglio di indirizzo che l’ha proposto a partire dal presidente (che per statuto è il sindaco): nel 2015 c’era Roberto Cosolini e ora c’è Roberto Dipiazza. Il ministro Franceschini ha, infatti, ratificato la proposta unanime presentata del nuovissimo Consiglio d’indirizzo della Fondazione (si è insediato appena l’8 maggio scorso) presieduto dal sindaco Dipiazza e del quale fanno parte Andrea Melon (vicepresidente), Rosaria Marchese, Gianfranco Nobile e Massimiliano Ciarrocchi.

Per Stefano Pace è dunque il secondo mandato da sovrintendente del Teatro Verdi, incarico che ha già ricoperto appunto dall’aprile 2015, prendendo il posto di Claudio Orazi (da qualche mese nominato sovrintendente al Carlo Felice di Genova). Pace è arrivano a Trieste dopo una lunga carriera di direzione nei maggiori teatri d’opera in Europa. Scenografo e architetto, Pace inizia la sua formazione teatrale giovanissimo affiancando il padre nella realizzazione di circa 400 scenografie nei maggiori teatri europei, per poi laurearsi alla facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza” di Roma. Partecipa alla progettazione e alla costruzione del Grand National Theatre di Pechino con Paul Andreu e ai lavori di restauro del San Carlo di Napoli. È stato direttore degli allestimenti e della produzione dell’Opéra National de Paris dal 1994 al 2005 e del Palau de les Arts di Valencia dal 2005 al 2008 , ricoprendo in seguito il ruolo di direttore artistico al Teatro Massimo Bellini di Catania e di direttore degli allestimenti al Carlo Felice di Genova per poi divenire direttore degli allestimenti e della produzione anche della Royal Opera House Covent Garden di Londra.

Il secondo mandato a Trieste, dopo cinque anni altalenanti, è iniziato ieri con una tregua sindacale sul tema della riavvio dell’attività del teatro lirico. Non sarà facile rimettersi all’“opera”.—


 

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