Pacchetti su misura per chi ha avuto il Covid. Il Quarnero ora punta sul turismo sanitario

Si intitola “Respira a pieni polmoni” il progetto pensato per rilanciare il settore dell’ospitalità in crisi. Ma ci sono anche proposte gourmet 

ISTRIA. Potrebbe essere il turismo sanitario la formula magica per risollevare l'industria dell'ospitalità quarnerina, fiaccata dalla pandemia e di fronte a prospettive non tutte rassicuranti.

È stata la direttrice dell'Assoturistica quarnerino–montana, Irena Peršic Živadinov, a confermare che si sta operando in questa direzione: «Lo abbiamo fatto presente a tutti i nostri partner principali d’oltreconfine. La Regione fiumana offre infatti notevoli possibilità nel campo del turismo terapeutico e allora abbiamo deciso di mettere in piedi il progetto intitolato “Respirare a pieni polmoni” e dedicato specialmente a chi è stato colpito dal Covid-19, che gli ha lasciato strascichi sulla funzionalità respiratorie.

In collaborazione con il Cluster quarnerino del turismo sanitario, specializzato per questo genere di riabilitazioni, è stato messo a punto un programma molto allettante, in accordo con le relative cliniche, che presenteremo prossimamente online sui mercati internazionali, visto che la stragrande maggioranza delle fiere del turismo è stata cancellata a causa del coronavirus».

Stando a Peršic Živadinov, l’offerta di questa particolare nicchia non può però essere disgiunta dalle ricchezze enogastronomiche del Quarnero e Gorski kotar, per cui i pacchetti comprenderanno pure il programma Kvarner Gourmet&Food.

L’offerta non finisce qui: ci sarà congiuntamente spazio anche per il Kvarner Outdoor e per il turismo culturale. «Sono programmi che la scorsa stagione, pure caratterizzata dalle difficoltà pandemiche – spiega la direttrice - ha riscosso successo tra i villeggianti, indirizzati proprio verso questa varietà di offerte.

Non vogliamo lasciare nulla di intentato, anche perché il futuro turistico è ancora imperscrutabile e dovremo impegnarci a fondo per ogni singolo ospite. La concorrenza mediterranea è spietata e la Croazia non deve farsi cogliere impreparata».

Quindi Peršic Živadinov ha rivelato che nel gennaio 2021 è stato toccato il 61% di risultati su base annua. Se si fa un confronto con i dati degli anni scorsi, per la precisione con gennaio 2016, nel mese scorso si è arrivati al 91% delle presenze di cinque anni fa. La base per ripartire c’è, ha sottolineato la direttirice, ma molto dipenderà dallo sviluppo della situazione epidemiologico.

Una cosa è assodata: il Quarnero, l’Istria, la Croazia – turisticamente parlando – hanno bisogno degli ospiti sloveni, tradizionalmente ai vertici delle graduatorie relativi ad arrivi e pernottamenti.

Ne è conscia pure Metka Bradetić, direttrice dell’Ufficio turistico croato a Lubiana. «Gli sloveni sanno molto bene quali sono le risorse turistiche del Quarnero. Ci sono poi tantissimi sloveni che nella contea fiumana hanno immobili oppure imbarcazioni».

Riproduzione riservata © Il Piccolo