Otto negozi nel club degli ultracentenari

A leggere i loro nomi, osservandone i marchi originali, le scritte in stile aulico, ammirandone i libri contabili ingialliti dal tempo, ci si ritrova proiettati nella storia di quella Trieste imprenditoriale che seppe far parlare di sé nel mondo. Sono gli otto esercizi pubblici e commerciali della città inseriti, in virtù della loro lunghissima militanza, nel Registro nazionale istituito da Unioncamere in occasione del 150.mo anniversario dell’Unità d’Italia. È stata un’elaborazione piuttosto lunga, durata qualche anno. Ma Trieste risalta per quantità e qualità della presenza. Queste le magnifiche otto dell’imprenditoria locale, operative da più di un secolo, in rigoroso ordine alfabetico: enoteca Bischoff, pasticceria Bomboniera, supermercati Bosco, articoli per la casa Cobez, calzature Donda, biancheria per la casa Monti, articoli per ufficio Smolars, Suban antica trattoria. Ognuna di queste aziende ha attraversato tre secoli, ha resistito alle due guerre mondiali, alle profonde trasformazioni che hanno condizionato la vita di Trieste, conservando la capacità di riproporsi ogni volta con serietà e dedizione.
Fra i più orgogliosi Massimo Donda, oggi titolare del calzaturificio fondato nel 1887: «Oltre a essere stati dichiarati impresa storica d'Italia - dice - siamo stati classificati come la terza azienda calzaturiera più antica del Paese. Sono il rappresentante di una famiglia che, per cinque generazioni, ha saputo continuare nell’attività - aggiunge - perciò è con grande soddisfazione che abbiamo salutato l’ingresso nel ristretto “Club dei centenari”, e cioè del Registro di quelle aziende che hanno tagliato, e talvolta, come noi, superato, il traguardo dei cento anni di attività, trasmettendo alle successive generazioni il proprio patrimonio di esperienze e valori imprenditoriali». Notevole anche l’entusiasmo di Milena La Porta, giovane figlia di Gaetano, attuale titolare della Bomboniera, pasticceria austro-ungarica attiva dal 1836, anno in cui il negozio, tutt’ora in perfetto stile liberty, fu fondato dalla famiglia Eppinger, emigrata dall'Ungheria: «È un punto d’orgoglio per noi essere sempre qui - spiega - a continuare nel tempo un nome e una tradizione». Discorso simile vale per l’enoteca Bischoff, fondata addirittura nel 1777 da Antonio Bischoff, commerciante svizzero che aveva intuito le potenzialità del Porto franco di Trieste: «Oggi titolare è la Tombacco Srl - spiega l’addetta alle vendite - e possiamo affermare con orgoglio che l’azienda opera in questi stessi locali fin dalla sua fondazione». Tre passaggi, da via San Nicolò a via San Spiridione, fino all’attuale ubicazione in via Mazzini hanno invece caratterizzato la storia del negozio Monti rilevato, nei primi anni ’60, da Tullio Leonori, padre, scomparso da tempo, degli attuali titolari, i fratelli Giuseppe e Gabriele: «Conservo ancora in ufficio - spiega quest’ultimo - il libro mastro del 1832, anno di fondazione del negozio, sul quale sono leggibili le operazioni di vendita con tanto di specifica dei prezzi in fiorini».
Altri due fratelli, Lucio e Guido, sono alla conduzione del negozio Cobez di Opicina: «Siamo arrivati a quota 111 anni di vita dell’attività - sottolinea il primo - e abbiamo le migliori intenzioni di proseguire, perché l’entusiasmo non manca». Risale al 1880 la nascita del negozio di alimentari fondato da Antonio Bosco in piazza Goldoni, all’epoca piazza della Legna, in un punto che ancor oggi ospita uno dei negozi della catena che porta lo stesso nome. Per l’antica trattoria Suban, fondata nel 1865 e da sei generazioni affidata sempre alla stessa famiglia, l’inserimento nell’elenco Unioncamere non è altro che l’ennesimo riconoscimento a conferma di una qualità mai in discussione. Risale infine al 1872 la nascita del negozio Smolars, all’epoca una piccola cartoleria fondata da Ludovico Smolars, azienda capace di svilupparsi nel tempo e di occupare ancor oggi un ruolo importante nel cuore del Borgo Teresiano.
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