Ottant’anni tra pizzi e lenzuola nel regno dei Bombacigno

In ottant’anni di attività ha vestito migliaia di signore triestine e non solo, perché la fama dell’alta qualità della sua merce ha superato i confini cittadini. E ora si appresta a festeggiare questo importante traguardo, sempre però con uno sguardo rivolto al futuro. Stiamo parlando dello storico negozio Vito Bombacigno di via Mazzini che, dal lontano 1938, sta a testimoniare i cambiamenti vissuti dalla nostra città non soltanto dal punto di vista della moda.
«Mio padre Vito - racconta la figlia Betty tra scaffali pieni di maglie e camicie, e relle cariche di prendisole e abiti estivi - nacque a Bari nel 1905, ma agli inizi degli Anni Trenta si trasferì a Trieste per aiutare i suoi due fratelli che avevano aperto un negozio di biancheria, pizzi e merletti in Corso Italia. Dopo qualche anno decise però di mettersi in proprio e fondare una ditta individuale. La sede fu proprio quella in cui ancora oggi è attivo il negozio, in via Mazzini 46».
Il nuovo negozio aprì i battenti all’inizio dell’estate del 1938 in un foro commerciale piccolissimo, di pochi metri quadrati appena, sufficienti però per farsi conoscere e far apprezzare i suoi prodotti. Prodotti “innovativi” rispetto a quello venduti dai familiari. Bombacigno decise infatti fin da subito di differenziare l’offerta rispetto a quella proposta dai fratelli, vendendo quindi articoli diversi come lenzuola, asciugamani, tovaglie e anche i raffinati pizzi di Cantù, Burano e Idria, introvabili in città fino a quel momento.
«Nel 1940 scoppiò la guerra e nonostante le difficoltà mio padre - continua la signora Betty - riuscì a far proseguire il suo lavoro ugualmente, cercando di soddisfare le richieste della clientela triestina sempre molto esigente».
Cessate le ostilità, l’attività riprese regolarmente, con proposte sempre nuove capaci di incuriosire il mercato cittadino. Un interesse via via crescente, che andò di pari passo con l’ampliamento del piccolo negozio di via Mazzini che, nel giro di qualche anni, iniziò ad ingrandirsi, fino a raggiungere le dimensioni attuali.
Nel 1965, durante gli anni del boom economico, il fondatore aprì un altro punto vendita nella centralissima via Battisti, che venne affidato alla figlia Maria Grazia per oltre cinquant’anni, fino alla sua chiusura avvenuta l’anno scorso.
La professionalità e il grande attaccamento al lavoro di Vito sono diventati quasi leggendari e a testimonianza di ciò una foto in bianco e nero del 1969 lo ritrae al momento della consegna di un importante premio da parte di una nota azienda italiana di tessuti: un riconoscimento ottenuto da pochi corredato dalla consegna di una medaglia d’ oro.
Bombacigno scomparve nel 1982, a 77 anni, e il negozio di via Mazzini venne preso in carico direttamente dalla figlia Betty, che segue sempre scrupolosamente i consigli paterni. I« nostri clienti sono per la maggior parte triestini - prosegue la signora Bombacigno – anche se una parte proviene dall’Istria e da altre città della regione, il che significa che siamo conosciuti non solo qui. Spesso si tratta di signore che da bambine venivano nel nostro negozio con le loro mamme e le loro nonne. Un segno del tempo passa, ma che ci commuove e gratifica perché noi cerchiamo di coccolare le nostre clienti come una volta».
Dal 2015 la gestione del punto vendita è passata al nipote GianVito Bombacigno, ossia alla terza generazione di commercianti, anch’egli deciso a proseguire con questa tradizione di famiglia. «La gente ci viene a trovare - precisa il nipote -, come si va a trovare un amico a casa e spesso ci fanno vedere qualche oggetto comperato qualche decennio prima. Pochi giorni fa, ad esempio, una signora ci ha tenuto a mostrarmi un capo acquistato qui da noi ben 36 anni prima. Dimostrazioni di affetto - conclude Bombacigno -, che fanno tanto piacere a chi, come noi, svolge con grande passione questo lavoro. Purtroppo in questo momento anche questo settore del commercio risente della crisi, ma noi confidiamo in tempi migliori».
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