Ospizio, rigettata l’istanza di fallimento
Rigettata l’istanza di fallimento della Procura di Gorizia per la Fondazione Ospizio Marino Onlus e nei confronti del suo presidente Rodolfo Medeot. Lo ha decretato il Tribunale del capoluogo isontino, attraverso il Collegio composto dal presidente Nicola Russo, da Chiara Campagner e dal giudice relatore Micol Sabino.
IL TRIBUNALE. Ieri è stato notificato alle parti il decreto. Sono 8 pagine: la motivazione fondante del rigetto è legata al superamento del termine di un anno stabilito per proporre l’azione legale. In sostanza, la Procura ha presentato la richiesta di fallimento fuori tempo massimo, rispetto alla data di cessazione dell’attività dell’istituto, risalente al 28 giugno 2010, quando la Regione dispose l’estinzione della Onlus. Il ricorso della Procura è stato presentato infatti il 21 luglio 2011, notificato alle parti l’8 agosto. Il Tribunale sostiene che, seppure la Onlus ha svolto attività commerciale, divenendo assoggettabile alla procedura di fallimento, e si è determinato lo stato d’insolvenza, non sono stati rispettati i termini ai fini della richiesta fallimentare. La Procura ha ora 30 giorni di tempo per impugnare il decreto davanti alla Corte d’Appello di Trieste.
LE TRATTATIVE. Il rigetto dell’istanza riapre la speranza per la ripresa del cammino verso la vendita dell’Ospizio. Intanto Confcooperative Fvg, con il presidente provinciale Ervino Nanut, conferma l’offerta d’acquisto della struttura gradese sulla base finanziaria di 8,8 milioni formulata ufficialmente ai commissari liquidatori prima dello “stop” determinato dall’azione legale della Procura. «È una notizia che va nella direzione della riapertura del processo finalizzato all’acquisizione della struttura - ha osservato Nanut -. Peccato che si siano persi dei mesi. Siamo comunque pronti a confermare la nostra offerta». E si fanno avanti altri privati: imprenditori veneti avrebbero espresso interesse per l’operazione di acquisto.
LA RIAPERTURA. Si auspica la soluzione per l’Ospizio, l’avvio del bando entro l’anno potendo riaprire l’istituto nella tarda primavera-estate 2012. Si tira un sospiro di sollievo guardando ai pazienti e alla sessantina di lavoratori che attualmente stanno percependo l’indennità di disoccupazione.
LE REAZIONI. Una soddisfazione corale ha accolto la decisione del Tribunale, pur non tralasciando l’aspetto penale della vicenda culminata nel drammatico “crac”. «Sono contento e dispiaciuto che la richiesta di fallimento sia stata rigettata». Così esordisce il sindaco Edoardo Maricchio che precisa: «In questo momento la priorità è quella della comunità, dell’utenza e dei lavoratori. È giusto che sia così, ma ora speriamo che le Cooperative mantengano la loro offerta e che la Regione confermi l’erogazione di 1,5 milioni promessi». Maricchio quindi osserva: «Auspico che il corso della giustizia vada comunque avanti per ricercare i veri colpevoli che devono pagare». Il sindaco poi annuncia: «Se l’Ospizio Marino riaprirà i battenti come speriamo, assieme alle Cooperative faremo una grande festa con e per la comunità». Il presidente della Consulta regionale disabili, Mario Brancati, commenta: «È stato riaffermato il diritto alla salute dei pazienti e il diritto al lavoro dei dipendenti per i quali si riaprono le speranze della riassunzione. Accogliamo la decisione del Tribunale con gioia, pur con il rammarico di aver perso 4 mesi preziosi. È ora di andare avanti con le trattative, auspicando l’apertura del bando per la vendita entro dicembre. Confidiamo che per la prossima estate si possa riaprire la struttura. Ci auguriamo che comunque la magistratura persegua le responsabilità di questo tracollo». Fa eco Sebastiano Marchesan, coordinatore del Comitato per la salvaguardia del Barellai: «C’è soddisfazione affinchè tutto questo concorra ora alla riapertura dell’Ospizio. L’aspetto predominante resta il destino dei pazienti e dei lavoratori. Ciò non toglie che le indagini proseguano sotto il profilo della ricerca delle responsabilità».
I SINDACATI. Soddisfazione anche dai rappresentanti sindacali. «Ci riprendiamo le trattative - ha osservato Massimo Bevilacqua della Cisl -, per procedere con l’indizione del bando di vendita. È importante sedersi quanto prima attorno a un tavolo e ripartire con vigore. Non c’è tempo da perdere, in aprile scadono i termini in ordine alle indennità di disoccupazione all’80% per i lavoratori al di sotto dei 50 anni».
LA POLITICA. Il consigliere regionale Franco Brussa osserva: «Dopo la tempesta, filtra un raggio di sole. Si può ripartire con serenità e fiducia. La Regione potrà rinnovare la sua attenzione confermando l’offerta socio-assistenziale, unitamente a quella sanitaria legata ai 20 posti di Rsa».
di Laura Borsani
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