Ospizio marino di Grado, i disabili esultano Brancati: «Subito la gara»
Il mondo della disabilità tira un sospiro di sollievo per il positivo esito delle trattative tra Confcooperative e il Gruppo Intesa che apre la strada all’offerta per rilevare la gestione dell’Ospizio Marino di Grado. Ma c’è anche tanto rammarico per «il tempo perduto», tre anni «buttati via» che si sono rivelati un calvario per i dipendenti, rimasti sulla strada e per i pazienti che hanno perso «tre anni di qualità della vita». Ma c’è anche un altro dato, dal fronte sanitario: molti disabili che non hanno potuto fare le terapie riabilitative, che venivano offerte dall’Ospizio marino, hanno registrato regressioni delle loro patologie. Un costo sociale e personale altissimo. Ed ora «non bisogna perdere un minuto di più: si faccia immediatamente la gara per riaprire la struttura».
Mario Brancati, presidente della Consulta regionale dei disabili, continua a lottare in prima linea. «Attendevamo da tre anni questa notizia della certezza della riapertura dell’Ospizio marino - commenta - siamo estremamente felici perchè le nostre battaglie non sono state inutili. Ma al tempo stesso, oltre alla felicità c’è tanto rammarico perchè si sono persi inutilmente tre anni. I dipendenti hanno pagato con la perdita del posto di lavoro mentre le persone disabili hanno perso qualità della vita e salute».
Da una piccola indagine fatta dalla Consulta, che ha sentito diversi medici impegnati sul fronte della cura ai disabili, è emerso il preoccupante dato di numerose “regressioni” delle patologie per mancate terapie riabilitative a causa dell’assenza di una struttura idonea come era l’Ospizio.
«Chi risarcirà ora queste persone? - tuona Brancati -Come sempre accade perchè siamo in Italia e tutto ciò senza che nessun colpevole, ad oggi, sia stato condannato». Il riferimento del presidente è chiarissimo e riguarda la vicenda giudiziaria sul crac dell’istituto che ha provocato, per la malagestione, un buco di oltre 20 milioni, ma che finora non si è ancora conclusa. Brancati non si dà per vinto, ma per ora pensa alla riapertura. «Per questo risultato devo dire grazie al mondo cooperativo e in particolare al presidente regionale di Confcooperative Franco Bosio che ha dedicato tutte le sue energie a trovare una soluzione - afferma il presidente della Consulta - e per questo, speriamo felice epilogo, ha lottato con tenacia superando tutte le vicissitudini negative che hanno impedito una rapida soluzione del problema come i 4mila disabili auspicavano. E non posso non ringraziare anche i giornali, Il Piccolo in particolare, perchè ci è stato vicino e ha impedito che il tutto finisse nel dimenticatoio».
I lavoro però non è ancora finito. Tra lunedì e martedì Confcoooperative consegnerà l’offerta ai commissari liquidatori che potranno far partire la gara europea. Servono almeno 30 giorni e poi si potrebbe affidare la struttura. «Ora bisognerà correre - conclude Brancati - e auspico che lo facciano tutti quanti assieme. Si è perso già troppo tempo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo