Ospedali triestini senza 3,5milioni: giù i ricoveri
In ospedale per far fronte alle nuove emergenze economiche non solo si è chiesto il “prestito” all’Azienda sanitaria e in parte a quella Isontina per 3 milioni di euro, ma si dovrà passare alla fase di emergenza due. Sono esauriti tutti i risparmi “tecnici”. Si dovrà agire sulla riorganizzazione interna, sull’”efficienza”, cioé sul lavorare di più, e solo dalla capacità di riuscirci dipenderanno «gli esiti delle cure per la restituzione di benessere ai cittadini».
Il Piano per il 2013 anche per l’Azienda ospedaliera è criticissimo e si riassume tutto in un enunciato: mantenimento dei volumi di qualità e quantità di cure dell’anno precedente, e mantenimento della dotazione di personale che è di 3000 unità. Così è a fronte di una decurtazione del finanziamento di 3 milioni e mezzo (che porta il bilancio da 84 milioni e mezzo a 81,7, ma senza i 3 milioni elargiti sarebbe stato di 78,7 e impossibile da sostenere), del secondo aumento dell’Iva che già nel 2012 ha causato un maggiore esborso di 600 mila euro, di mancati interessi dalla Tesoreria per 550 mila euro, di un costante aumento del prezzo dei farmaci super-nuovi.
La contrazione di ricoveri proseguirà. Specialmente nei reparti di Medicina dove è stato calcolato che 3000 giornate in più di ricovero hanno interessato pazienti in realtà “dimissibili”, mentre l’Ortopedia per evitare le fughe («noi non siamo un protesificio» dice chiaro il manager Francesco Cobello) dovrà concentrarsi su traumi e urgenze. Già nel 2012 la degenza media era calata del 3,9%, i posti letto dell’11,3% (da 777 a 690), il day hospital del 5,5% e i suoi letti dedicati del 10,7% (ma aumenta dell’8% la chirurgia senza ricovero che copre ormai il 40% degli interventi). Calata la chirurgia d’urgenza del 7%, e di pochissimo (0,3%) l’attività ambulatoriale per gli esterni che ha però volumi enormi: 2.341.464 prestazioni nel 2011, 1.38.267 nei primi nove mesi del 2012. È stato calcolato che nel complesso Cattinara e Maggiore in un giorno qualsiasi hanno 2687 contatti con pazienti (190 al giorno gli ingressi in Pronto soccorso, ancora con lunghe attese).
Ma sul fronte medico-specialistico qualcosa di nuovo, pur in questo clima calante, è in progetto: una rete per le gravi cerebrolesioni con una riabilitazione intensiva, la riorganizzazione delle attività chirurgiche,il miglioramento delle dotazioni tecnologiche di Cardiologia e Cardiochirurgia. E naturalmente tutto ciò che serve per una sempre più stretta correlazione con la sanità isontina, ormai “corpo unico” con Trieste. Da quando è partito il processo di fusione, l’ospedale di Trieste ha avuto una vera impennata di ricoveri da Gorizia e Monfalcone.
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