Ospedali isontini in “cura” interventi per 4 milioni

In dirittura d’arrivo i lavori di realizzazione del nuovo Centro di salute mentale Novità a Cormons e Grado grazie ai nuovi Centri per l’assistenza primaria (Cap)
Di Francesco Fain

Un Centro di salute mentale (Csm) nuovo di zecca. Due spazi (uno a Cormòns, l’altro a Grado) completamente risistemati per ospitare l’indiscussa novità della riforma sanitaria regionale: gli attesissimi Centri di assistenza primaria (Cap). E poi, adeguamenti al padiglione degenze della Rsa di Latisana, un nuovo giardino per gli ospiti del nucleo Gca (Gravi cerebrolesioni acquisite) all’ospedale di Gorizia, manutenzioni straordinarie nell’ambulatorio chirurgico del presidio ospedaliero di Monfalcone. È ricco, oltre 4 milioni, il piano degli investimenti dell’Aas Bassa Friulana-Isontina. Solitamente, quando si parla di sanità, i concetti più ricorrenti sono due: tagli e ridimensionamenti di reparti. Con il conseguente corollario di mal di pancia, polemiche, attacchi e difese. Ma questa volta, la notizia è positiva.

Gli interventi effettuati

e da effettuare

Nell’ultimo bilancio di esercizio 2015, pubblicato all’Albo pretorio, c’è l’interessante “Relazione sul consolidato del piano 2015” dove vengono elencati gli interventi edili e impiantistici e il loro grado di attuazione al 31 dicembre dell’anno passato. Importante l’iniezione di 1.125.771,64 euro relativi al completamento dell’intervento di ristrutturazione del fabbricato ex cucina del Parco Basaglia che diventerà Centro di salute mentale 24 ore integrato. «I lavori - si legge nella relazione - sono stati completati per oltre il 75% al 31/12/2015». Non più tardi di qualche giorno fa è stato annunciato che il Centro di salute mentale (Csm) si trasferirà, probabilmente in luglio, dalla sede attuale, nell’ex sanatorio, nella struttura di Parco Basaglia. Significativo, anche se si tratta di un “mini-finanziamento” di 59.500 euro, il contributo per la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di opere esistenti nelle aree verdi dell’ex Opp: a conferma che la riqualificazione del Parco Basaglia punta a restituire alla cittadinanza uno spazio oggi poco valorizzato per destinarlo ad attività culturali, formative ed imprenditoriali-cooperative. Nella fattispecie, 20mila euro serviranno per realizzare parcheggi nell’area del vecchio ospedale psichiatrico, 19.500 per la manutenzione della recinzione dello stesso ex Opp, 20mila per la manutenzione straordinaria delle alberature della medesima area verde. Vanno aggiunti, poi, 120mila euro per l’adeguamento degli impianti elettrici e anti-incendio.

Investimenti

a Cormòns e Grado

C’è una posta di 135mila euro per l’allestimento dei Centri di assistenza primaria (Cap): si tratta dei tanti attesi maxi-ambulatori sul territorio (saranno ospitati a Cormòns e a Grado) che hanno come obiettivo quello di disintasare i Pronto soccorso, troppe volte affollati da casi non gravi che potrebbero essere tranquillamente affrontati e smaltiti in altra maniera. Nei Cap si integreranno medici di medicina generale, specialisti e personale proveniente da ospedali e distretti per garantire prelievi, diagnosi, ambulatori, piccola chirurgia. I Centri - che costituiscono una delle maggiori novità della riforma sanitaria targata Serracchiani - saranno luoghi fisici, punti di riferimento nei quali i cittadini potranno sempre trovare una risposta. Nella fattispecie, le risorse saranno utilizzate per l’adeguamento dei locali di due Distretti sanitari «al fine di consentire l’avvio dell’attività dei Centri», si legge nella relazione.

Il San Giovanni

di Dio

Lavori conclusi invece riguardo l’area-giardino all’ospedale di Gorizia al servizio del nucleo Gca (Gravi cerebrolesioni acquisite). Tutto nasce dal fatto che al San Giovanni di Dio è stato costituito quello che per semplicità abbiamo sempre definito “Centro Sla”, una struttura che ospita pazienti con gravi patologie altamente invalidanti, nel quale sono stati trasferiti da una struttura privata accreditata, Villa San Giusto. La direzione generale dell’Azienda sanitaria ha preso atto che per questi pazienti, oltre alle tradizionali terapie farmacologiche, risulta utile anche farli soggiornare, debitamente assistiti, all’aria aperta in una zona protetta e adeguatamente attrezzata. Da qui l’idea di realizzare un’area verde.

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