Ortofrutticolo all’ex Duke. Il Comune si prende l’area
TRIESTE Se tutto procede come Roberto Dipiazza immagina, tra un anno gli operatori all’ingrosso del Mercato ortofrutticolo potranno vendere il loro prodotto nel capannone ex Duke in via Ressel, capannone di 2515 metri quadrati che il Comune si è aggiudicato ieri mattina e che provvederà a ristrutturare nei prossimi mesi. Il commissario liquidatore dell’Ezit, Paolo Marchesi, ha comunicato nella tarda mattinata che sull’area ex Duke era pervenuta una sola offerta, quella del Comune, pari a un milione 190 mila euro, valore di poco inferiore alla stima del bene. Dipiazza era comprensibilmente contento, perché, come dicono i giocatori di biliardo, ha fatto filotto: sposta il mercato in zona industriale (tra l’altro nel territorio comunale di San Dorligo) e libera l’ampio perimetro Campo Marzio-Giulio Cesare-Ottaviano Augusto che oggi ospita la struttura mercatale. Perimetro che cinge un’area di prelibata qualità urbanistica e immobiliare, in quanto posta sulle Rive, a quattro passi dal centro, ben servita dal trasporto pubblico. Dipiazza ritiene realistico metterla sul mercato nella seconda parte del 2019, dopo che il Municipio avrà riallestito il Mercato ortofrutticolo nella nuova sede. Valore di 26 milioni di euro.
Il sindaco già prevede e pregusta la trasformazione della vecchia e sciupata area annonaria in qualcosa di prestigioso: per dimostrare il livello di attenzione suscitata dal perimetro davanti alla Sacchetta, squaderna il primo progetto di massima che gli è stato consegnato la settimana passata: non vuol fare nomi, ma parla di un investimento da 90 milioni di euro, con un cronoprogramma di due anni e mezzo. Investimento articolato in alberghiero, residenziale, direzionale, sportivo, commerciale.
L’uno-due galvanizza il primo cittadino. «Siamo finalmente venuti a capo di una procedura durata un anno e mezzo, quando avremo effettiva disponibilità dell’ex Duke bandiremo una gara per progettarne ripristino e riconversione». Davanti al capannone sarà realizzata una caffetteria e il Mercato - anticipa Dipiazza - non sarà direttamente condotto dal Comune ma verrà dato in gestione esterna.
Il sindaco pensa di aver portato a termine un buon affare: l’area ex Duke è di poco inferiore ai 290 mila metri quadrati, di cui 2.515 coperti e 13.815 scoperti, 7.200 mq dei quali edificabili. Non ha problemi di amianto, non è soggetta a operazioni di bonifica non essendo inserita nel Sito di interesse nazionale, è prossima al raccordo con la Grande viabilità. Il capannone, costruito nella seconda metà degli anni ’70, contiene un magazzino, varie celle frigorifere, uno spaccio di vendita. Anche Lorenzo Giorgi, che fin dall’inizio ha seguito l’operazione come assessore al Commercio, plaude al lieto compimento del lungo fraseggio con l’Ezit. Ma non solo con Ezit: perché ragioni di glasnost amministrativa avevano consigliato al Comune di sondare quali altri opportunità erano offerte dal territorio per insediarvi il Mercato. Due le risposte giunte in piazza Unità nello scorso ottobre: sappiamo di quella firmata Ezit, mentre l’altra - curiosamente - era stata prospettata dal curatore fallimentare della Duke, Emilio Ressani, e riguardava lo stabilimento salumiero vero e proprio, anch’esso situato in via Ressel. La concorrente presentava un prezzo sicuramente migliore, 500 mila euro, ma le condizioni del fabbricato erano molto peggiori. Fatto sta che il Comune aveva ritenuto più consono al proprio fabbisogno l’ex Duke. Ma Ezit non poteva cedere un proprio asset senza che vi fosse verifica di proposte migliorative: allora avanti con l’asta, che ieri mattina ha ottenuto l’esito di cui sopra. Adesso deve essere stilato l’atto di vendita in un arco di tempo di sessanta giorni. Le parti sono interessate ad accorciare quanto prima i termini: Dipiazza vuole entrare in possesso dell’ex Duke per rispettare la “staffetta” tra Mercato e cessione di Campo Marzio. Marchesi conclude il mandato commissariale il 30 giugno e intende incassare il più rapidamente possibile.
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