Ore di apprensione per il ciclista colpito dal fulmine in Carso

Il cinquantenne Andrea Bossi è sempre in gravi condizioni. Il reparto di Rianimazione non ha ancora sciolto la prognosi

TRIESTE Nessun segnale di miglioramento, ancora, dal reparto di Rianimazione di Cattinara. Le condizioni del cinquantenne triestino Andrea Bossi, colpito in pieno da un fulmine mentre era in mountain bike sul sentiero “Ressel” di Basovizza, rimangono sempre gravi. L’incidente è avvenuto sabato nel primo pomeriggio, attorno all’una. I medici, ad oggi, non hanno ancora sciolto la prognosi.

A quattro giorni dal drammatico incidente, dunque, il quadro clinico resta sostanzialmente lo stesso delle prime ore di ricovero: estremamente critico.



Dal personale medico dell’ospedale, così come dai famigliari della vittima, non trapela altro. Comprensibile, vista la delicatezza della situazione e l’angoscia dei parenti.

Il cinquantenne, comunque, in questi giorni è stato operato al fegato a causa di un’emorragia. Ma non si sa se sono stati rilevati anche danni cerebrali.



Il fulmine ha investito il ciclista mente era sulla strada di ritorno verso casa. «Lo stavo aspettando per il pranzo», ha raccontato la madre. Sul Carso, così come su buona parte della città, sabato all’una si è abbattuto un forte temporale, con tanto di tuoni e fulmini. Alcune scariche, come riferito da alcuni testimoni, si sono concentrate proprio nella zona di Basovizza, dove si trovava il cinquantenne triestino. Una lo ha investito. Il fulmine ha spezzato in due il caschetto e ha attraversato il corpo della vittima.

Bossi è stato trovato per terra poco dopo, senza sensi, da un altro escursionista che passava lungo lo stesso sentiero. Ha chiamato lui i soccorsi. I sanitari del 118 hanno rinvenuto l’uomo in arresto cardiaco. Lo hanno rianimato e portato all’ospedale di Cattinara. Erano ormai le 13.50.

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La madre ha saputo dell’incidente più o meno in quel momento. «Ho atteso mio figlio fino alle 13.45 – ha riferito ancora la donna – doveva venire alle 13.30 a pranzo. Lui è sempre puntuale, se ritarda mi avvisa sempre. Alle 13.45 l’ho chiamato al cellulare, mi ha risposto un carabiniere dicendo che Andrea era in ospedale...». —


 

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