Ordinanza del ministro: Friuli Venezia Giulia in zona arancione da domenica, sabato in giallo. Iss: «Rischio di epidemia non controllata»

TRIESTE. Come prevede la nuova ordinanza di oggi (venerdì 15 gennaio) del ministro Speranza, in vigore dal 17 gennaio, il Friuli Venezia Giulia, insieme con altre otto regioni (Abruzzo, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D'Aosta) passa in area arancione, che è già in vigore in Calabria, Emilia-Romagna e Veneto (dove è stata confermata). Tre Regioni vanno in area rossa: sono la provincia autonoma di Bolzano, Lombardia e Sicilia
Il Fvg da domenica 17 gennaio, si ritroverà nuovamente a convivere con le restrizioni anti-Covid che impongono la chiusura di bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie e impediscono lo spostamento dei cittadini al di fuori del comune di residenza per motivi che non siano di lavoro, salute o stretta necessità.
È l’effetto, atteso, del rialzo della curva pandemica, con il superamento dei 2 mila morti e i numeri più generali della scorsa settimana, quella che determinerà il colore della prossima, che non rientrano nei parametri di sicurezza, resi tra l’altro più stringenti a livello ministeriale. Non è bastato confermare un Rt sotto la soglia critica 1 (nella bozza trasmessa in Regione dalla cabina di regia della capitale compare lo 0,94 nell’indice di contagio, appena sopra lo 0,91 del report precedente).
LE RESTRIZIONI:
Gli spostamenti restano liberi solo all’interno del Comune, con divieto di ricevere più di due persone in casa. Consentito lo spostamento per un raggio di 30 chilometri (ma vietato raggiungere un capoluogo di provincia) agli abitanti dei Comuni con meno di 5 mila abitanti.
Aperti i negozi, centri commerciali chiusi nel weekend, chiusi bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie. Per l’asporto e il domicilio valgono le stesse regole previste per le altre fasce, tranne ovviamente quella la bianca. Chiusi cinema, teatri, mostre, palestre, piscine e impianti sciistici. La ripresa delle lezioni in presenza anche alle superiori è consentita, ma resta il vincolo delle ordinanze regionali.
L'ISS: AUMENTA IL RISCHIO DI EPIDEMIA NON CONTROLLATA
Aumenta il rischio di epidemia non controllata, peggiora la situazione generale, mentre l’Rt nazionale, in aumento ormai da 5 settimana, torna a quota 1.09. Sono i dati della bozza del monitoraggio settimanale ministero della Salute-Iss. Undici Regioni e Province autonome sono a rischio alto (contro 12 della scorsa settimana), 10 a rischio moderato (di cui 4 in probabile peggioramento nelle prossime settimane) e nessuna a rischio basso. L’Rt è maggiore di 1,25 in Lombardia e a Bolzano, in 9 Regioni è sopra 1. In Veneto la maggiore incidenza dell’epidemia. Terapie intensive ancora sopra la soglia del 30%. Impossibile ripristinare il tracciamento, l'indicazione è di mantenere le misure di mitigazione del virus per non rischiare un nuovo aumento rapido dei casi.
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