Ordinanza anti birre, prime tre multe in via Sant’Ambrogio. Botte da mille euro
MONFALCONE Pizzicati a vendere fuori orario in barba all’ormai arcinota ordinanza 41 di via Sant’Ambrogio, tre titolari di attività commerciali, nel dettaglio un kebab e due negozi etnici, si son visti affibbiare l’altra notte dalla Polizia locale in borghese una salatissima multa da mille euro al colpo. Sono le prime tre “vittime” di un provvedimento sindacale che, a partire da novembre e facendo spallucce del polverone mediatico sollevato a livello nazionale, verrà riconfermato in toto dalla prima cittadina Anna Cisint. Anzi, per a dirla tutta, sarà addirittura esteso «visti i buoni riscontri» e «i tanti ringraziamenti» dei residenti che hanno riferito di un «netto miglioramento della vivibilità in zona». L’ordinanza sulla vendita di alcolici refrigerati, fin qui della durata sperimentale di un mese, entrerà dunque in vigore dal 2 novembre con l’allargamento a via Fratelli Rosselli, dall’intersezione con il corso fino alla piazza.
Quanto ai tre colti in violazione i verbali saranno trasmessi – ai sensi del Tulps, Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza – al Questore, il quale in extrema ratio potrebbe anche decidere per la chiusura fino a 15 giorni. Non solo: siccome l’ordinanza prevede per gli esercizi di vicinato che praticano la vendita alimentare l’interruzione dell’attività dalle 20.30 alle 7 del giorno seguente e per i laboratori artigianali del medesimo settore dalle 22 alle 7.30, a meno che il gestore dichiari per iscritto di non detenere alcool e di essere in regola con i tributi, gli agenti della Municipale stanno approfondendo le verifiche. Gli accertamenti effettuati dalla Polizia Locale pure presso l’ufficio Tributi stanno portando all’emersione di possibili procedimenti penali, per alcune false dichiarazioni. Il blitz notturno, effettuato giovedì in via Sant’Ambrogio dalle 20.30 alle 23, ha rilevato che «tre negozi stavano esercitando in violazione dell’ordinanza sindacale». Non sarebbero infatti in regola nel versamento dei tributi. Ergo l’autocertificazione risulterebbe non corrispondente al vero e pertanto le attività avrebbero dovuto calare la saracinesca alle 20.30 e alle 22, non più tardi. Banalmente le violazioni non hanno riguardato affatto una possibile somministrazione di birra refrigerata.
Ieri mattina invece, a seguito delle rimostranze espresse dai condomini di un palazzo, sempre la Polizia locale ha fatto visita a un altro kebab nella medesima arteria, diverso da quello già sanzionato la sera prima, e oggetto di lagnanza per i persistenti odori che salivano dalla cucina fino ai piani superiori. Il sopralluogo è avvenuto assieme a personale dell’Aas 1. Qui nessun verbale è stato redatto, ma seguirà un’ordinanza del sindaco per imporre il ripristino di cappa e canna fumaria che evidentemente non funzionano a dovere, cioè non disperdono i fumi provenienti dalle griglie.
Tornando all’ordinanza sul divieto di vendere al calar del sole birra refrigerata nei negozi di vicinato, l’ente rileva che naturalmente fanno eccezione i bar. Negli altri casi, invece, risulta l’obbligo di cedere bottiglie calde entro determinati orari in quanto la vendita non è destinata all’immediato consumo (di pub o simili non si tratta e manca anche una toilette). Il provvedimento si pone l’obiettivo, come rileva il Comune, di «combattere l’acquisto e consumo in strada di bevande alcoliche a modico prezzo», una circostanza che portava «all’abuso di birra e vino sulla via e di conseguenza a risse, schiamazzi e ubriachezza molesta», denunciati in più occasioni dagli abitanti. Si può derogare agli orari, purché si autocertifichi il non possesso ai fini di vendita di birra fredda e l’ottemperanza al versamento dei tributi. Nel caso di giovedì, a venire meno sarebbe stato quest’ultimo aspetto. –
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