“Orate bellicose o moli audaci” E l’ironia si pesca dalle vetrine

“Scampi istriani da resurrezione, astici con pinze pasquali – si legge da ieri – capesante e canestrelli del lago di Tiberiade”. Se ormai da anni le sue vetrine sono famose in città, per ironia e fantasia, da un po’ di tempo la popolarità è cresciuta ancora grazie a Facebook, dove le frasi divertenti, dipinte sul vetro, rimbalzano tra centinaia di utenti quasi ogni giorno. È la simpatica trovata di Davide Scala, sui social “Davide Fishman”, proprietario delle pescherie di piazza Perugino, via Conti e piazza Garibaldi. Ed è soprattutto in quest’ultimo punto vendita, con marchio di locale storico, in attività dal 1930, che sfoga la sua vena allegra. «Un’abitudine iniziata quasi vent’anni fa – ricorda – e che prosegue sempre, con tre o quattro nuove vetrine scritte ogni settimana. Qualcuno ha cercato di imitarmi ma non con lo stesso successo – scherza – perché l’estro non si può comprare, bisogna averlo, e io me ne invento tante, di continuo, soprattutto di notte, il momento migliore per nuove idee, quando sono tra le braccia di Morfeo. Poi al mattino, attorno alle 6.30, arrivo in pescheria e con il pennello scrivo tutto».
Le sue trovate strappano sempre un sorriso a chi passa con l’auto davanti al negozio o a chi passeggia tra piazza e vie vicine. «Anche le forze dell’ordine – aggiunge – che transitano sui loro mezzi, spesso mi fanno un cenno di saluto e dicono “continua così che ci fai tanto ridere”. Sono piccole soddisfazioni». Ma oltre la pattuglia di turno, sono soprattutto tanti triestini ad apprezzare. In molti si fermano, prendono il telefonino, scattano una foto e la pubblicano subito sui social, dove in pochi minuti viene condivisa su bacheche e gruppi popolari. E c’è anche chi attende con trepidazione di leggere cosa è frullato in testa a Davide per la “puntata” successiva. Qualche esempio. “Canocione giunoniche, orate del golfo procaci e intriganti chiavi in mano”, “Moli, orate e granzi vivi infuriati e bellicosi”, “Canocione palestrate, capesante pittoresche, fiera delle orate del golfo con pedigree, senza coloranti e olio di palma” e ancora “Leccia che fa breccia nella teccia” o “Canocione sgionfe e sbalorditive”. Molte si possono scorrere sui social, anche se sono apparse mesi fa. Tra le più recenti, scritte a marzo, “Polpaccio di tonno, baccalà ragno, misto strafanic e sgombri extra da Champion League”, “Sardoni grossoni bananati, John rombo chiodato istriano, triglione e sfoie fashion” o “Moli audaci, orate del golfo tipo Armaduck”. Cavalcando mode del momento, frasi dialettali, avvenimenti di attualità, il motto del giorno non manca mai. «Per ogni festività cerco sempre di ideare qualcosa di nuovo, ma non voglio essere banale, quindi mi sbizzarrisco non solo in occasione delle ricorrenze, punto sempre a trovare qualcosa che attiri la gente, che faccia fermare le persone e ho visto che funziona. Una percentuale, certo non troppo elevata, di acquirenti, sono passanti che entrano perché vogliono fare una foto alla scritta, si divertono e già che ci sono poi comprano un po’ di pesce». Ad accogliere i clienti dietro il bancone c’è proprio lui, che spesso si lascia andare a scatti esilaranti, che mette sul suo profilo Facebook, come un selfie con due grandi pesci e l’invito “metti un rombo nel motore…”.
La voglia di scherzare è nota anche per la campagna pubblicitaria scelta ormai da tempo per le sue attività, stampata su biglietti da visita e con un grande adesivo sulla sua auto, una foto che lo immortala vestito in abito da sera, con un polipo schiacciato sulla testa come fosse una parrucca. «La mia immagine è di sicuro quella di una persona ironica – dice ancora – perché nella vita è importante sorridere e prendersi un po’ in giro».
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