Ora sappiamo come nasce la schizofrenia

Sono oltre 25 milioni gli individui al mondo che secondo l'Oms sono affetti da schizofrenia, la malattia psichiatrica che più di ogni altra ha ispirato l'immaginario collettivo e segnato la vita sociale, dal "matto" del villaggio alla musica di Syd Barrett, dai quadri di Vincent van Gogh alla matematica di John Nash. Voci che provengono dallo spazio, deliri paranoidi, allucinazioni, discorsi disorganizzati, accompagnati da un progressivo abbandono dalla vita sociale, sciatteria e perdita di motivazioni sono alcuni dei segni che accompagnano la malattia. Da quando lo psichiatra svizzero Eugen Bleuler coniò il termine schizofrenia nel 1908, la ricerca sulle cause è stata intensa, ma il progresso scarso. Un dato però è risultato chiaro: i cervelli dei pazienti con schizofrenia mostrano una riduzione del numero di sinapsi, le regioni di contatto con cui i neuroni comunicano gli uni con gli altri. Ora, finalmente, siamo di fronte a una scoperta epocale.

Ricercatori della Harvard Medical School, del Children's Hospital e del Broad Institute di Boston riportano su “Nature” di aver scoperto il gene responsabile di un vasto numero di casi di schizofrenia e di averne capito il meccanismo di azione. Analizzando il Dna di oltre 64.000 individui, di cui circa la metà affetti da schizofrenia, i ricercatori hanno scoperto che la malattia si associa a variazioni della sequenza in una delle aree più complicate del Dna umano: localizzata sul cromosoma 6, è quella che contiene i geni indispensabili per la risposta immunitaria. Scavando in questa regione, hanno trovato che il gene responsabile della schizofrenia è quello che codifica per una proteina chiamata C4, che fa parte di un complesso di fattori conosciuto come la "cascata del complemento".
Le variazioni genetiche che predispongono alla malattia aumentano i livelli di C4 nei neuroni: più C4 è presente, più marcata è la cosiddetta attività di "potatura sinaptica", il processo che normalmente riduce le connessioni in eccesso tra le cellule cerebrali. Normalmente, la potatura delle sinapsi avviene con particolare intensità durante il passaggio tra l'adolescenza e l'età adulta, quando le connessioni cerebrali si stabilizzano; se diventa eccessiva, e le condizioni ambientali lo favoriscono, si sviluppa la schizofrenia, che non a caso solitamente si manifesta proprio nella seconda decade di vita.
Se confermato, per la prima volta avremo a disposizione un bersaglio molecolare contro cui sviluppare farmaci mirati, in grado di bloccare l'insorgenza della malattia e non soltanto di controllarne i sintomi.
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