Operazione sicurezza sulle strisce pedonali a Trieste
Si parte da Barcola: avviati da viale Miramare gli interventi decisi dal Comune. Attraversamenti protetti anche in via Flavia e via Revoltella
Foto BRUNI 07.05.2018 Ass.ri Polli e Lodi-rifacimento attraversamento pedonale di Barcola
TRIESTE Rendere più visibili e strutturati alcuni attraversamenti pedonali in determinate strade ad elevata percorrenza e crearne di nuovi. È partita ieri da viale Miramare l’operazione del Comune, che si concluderà prima dell’inizio dell’estate, per il miglioramento della sicurezza stradale in alcune aree critiche, centrali e periferiche, della città, teatro spesso di incidenti. Interventi finanziati con 115 mila euro. A presentare il nuovo cantiere a Barcola, all’incrocio con via Panzera, gli assessori Elisa Lodi (Lavori pubblici) e Luisa Polli (Urbanistica) assieme al direttore del Servizio strade Enrico Cortese.
La ditta appaltatrice Cp Costruzioni srl (che nel capoluogo giuliano al momento è impegnata pure nel restyling di palazzo Biserini, in piazza Hortis) ha incominciato a lavorare nella giornata di ieri all’altezza del civico 135 di viale Miramare. Procederà poi sul tratto di strada vicino alla Pineta di Barcola, in particolare in prossimità dell’incrocio con salita di Contovello, e subito dopo il distributore di benzina Tamoil. Questi lavori termineranno in una decina di giorni. Si rinforzeranno subito dopo gli attraversamenti pedonali in via Revoltella: nei pressi della chiesa San Pio X e nel punto in cui la strada principale s’interseca con via San Pio X. A seguire la trasformazione delle strisce pedonali di via Locchi all’altezza dell’incrocio con via Bellosguardo.
È prevista anche la realizzazione di due nuovi passaggi pedonali in via Flavia, in corrispondenza delle vie De Franceschi e Forti. Gli interventi nello specifico prevedono la costruzione di diversi strumenti per proteggere i pedoni e dissuadere i cittadini a guidare ad alta velocità. Verranno realizzate delle isole salvagente centrali, che consistono in una sorta di piattaforme di piccole dimensioni, destinate al riparo o alla sosta dei pedoni e collocate in mezzo alla strada, in corrispondenza delle zebre. E ancora il ripristino locale della pavimentazione dei marciapiedi con eventuale sollevamento di cordonate di marciapiede dove necessario, la creazione di rampe di abbassamento al piano strada e la posa di pavimentazione tattilo-plantare in masselli di calcestruzzo vibro-compresso auto-bloccanti. Oltre a queste strutture la squadra di operai si occuperà anche di rifare una nuova segnaletica orizzontale e della posa di segnaletica verticale, di impianti lampeggianti con pannelli fotovoltaici e di transenne e paletti. Il tutto verrà completato prima della stagione estiva. «Abbiamo dato avvio a questo lavoro partendo da viale Miramare – ha spiegato Lodi – per non creare disagi visto che l’affluenza in questa strada con la bella stagione diventa importante». Polli ha commentato con piena soddisfazione «l’iniziativa, che dà la priorità a una serie di interventi che vanno a incidere su alcune strade dove esistono dei rettilinei che inducono i mezzi a correre più veloci, dove si sono verificati diversi incidenti e in cui c’è un grosso afflusso di pedoni, perché vicini anche agli istituti scolastici e a luoghi di culto. Tutte le forze politiche hanno votato all’unanimità questa proposta che quindi non ha trovato alcuna difficoltà nell’essere attuata».
Commenta positivamente l’iniziativa anche Michele Babuder, presidente della commissione Lavori pubblici: «Viale Miramare negli anni è diventato uno degli assi di scorrimento più pericolosi. Le opere rientrano in una serie di interventi a lungo attesi anche dai residenti e più volte proposti nell’ambito della Terza Circoscrizione negli anni passati. Discorso analogo vale per i nuovi attraversamenti in via Flavia, in particolare all’intersezione con via Forti: in quel tratto di strada vi sono fermate bus molto utilizzate e l’utenza è sempre stata costretta ad attraversare l’importante arteria viaria in condizioni di assoluto pericolo. Già a ottobre 2016, insieme ai colleghi Alberto Polacco e Piero Camber, avevamo presentato un’interrogazione di sollecito sul tema».
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