Operazione Maddalena e finanziamento Bnl i colpi del ko per Cogg
La crisi economica ha picchiato sodo sull’edilizia nazionale e triestina. E gli effetti negativi non hanno ancora finito di riverberarsi sul comparto. Il caso Riccesi-Cogg lo documenta: in particolare due colpi - come si evince dalla relazione al concordato preventivo - si sono rivelati esiziali per l’azienda, ovvero l’operazione Maddalena e l’impossibilità di negoziare un finanziamento di 8,2 milioni erogato dalla Bnl poi ceduto alla Cervet.
L’operazione Maddalena aveva visto la costituzione di una società, GeneralGiulia 2, formata da Riccesi-Cogg al 25%, da Cividin al 25%, da Carena al 25%, da Palazzo Ralli al 25%. I lavori erano iniziati nel 2007 e avevano portato a un grande sbancamento più o meno dirimpetto all’ospedale Burlo Garofolo. Ma nel 2013 il fatale colpo di scena: il gruppo Carrefour, al quale era legata la realizzazione del centro commerciale, recedeva dall’impegno e metteva così in crisi la cordata, come dimostrato dal dissesto Cividin e dalle procedure concorsuali attivate per Carena e Palazzo Ralli. Nell’aprile 2016 secondo colpo: Bnl azionava con decreto ingiuntivo la pretesa a un finanziamento di 8,2 milioni a carico di GeneralGiulia 2, invocando la responsabilità di Riccesi-Cogg in qualità di garante. L’azienda aveva cercato di trattare con le banche ma Bnl cedeva il credito a Cervet, determinando il naufragio di ogni tentativo teso a ristrutturare il debito. —
MAGR
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