Operazione di pulizia, le lapidi cittadine narrano la storia dell’Isola e dei gradesi

Per non dimenticare la storia. In questi giorni addetti del Comune stanno ripulendo e rendendo leggibili alcune lapidi commemorative che ricordano importanti eventi bellici accaduti nell’isola (o interessano cittadini gradesi) che, per la sua posizione geografica, è sempre stata al centro di battaglie e guerre.
A partire dalla Prima guerra mondiale, quando Grado ospitò tra l’altro la base degli idrovolanti all’isola di Gorgo, in laguna. Altre basi si trovavano in zone diverse, in porto, nell’area vicina alla fabbrica del ghiaccio e nel retrospiaggia.
L’isola di Gorgo ha rappresentato un sito importante con la presenza degli idrovolanti (c’erano due hangar), ma soprattutto aveva ospitato Gabriele D’Annunzio, in veste di osservatore in volo. Una permanenza piuttosto lunga rispetto alla sua presenza in altre località della regione che oggi ricordano il Vate con diverse iniziative. Celebrazioni che invece a Grado non ci sono.
Porto Buso, al confine fra Italia e Austria, fu sede del distaccamento austriaco e quindi “scenario” della prima cannonata sparata durante la Prima guerra mondiale nella notte fra il 23 e il 24 maggio 1915, dal cacciatorpediniere Zeffiro.
In quest’isola che oggi segna il confine fra le lagune di Grado e di Marano, la lapide che era stata posta a ricordo dell’evento è già stata ripristinata.
Puntualmente ogni anno, grazie ai marinai in congedo dell’Anmi, viene rinnovata la cerimonia commemorativa.
Inaugurata verso la fine dello scorso anno, pertanto non richiede alcun intervento di sistemazione, è la lapide posta in largo della Vittoria dedicata ai cittadini gradesi caduti durante la Grande Guerra, che indossavano l’uniforme austroungarica.
Come non citare poi il monumento in memoria dei Caduti di largo della Vittoria, dove a poca distanza si trova anche il masso in pietra d’Istria che ricorda l’esodo. Una tabella ricorda invece i coniugi Oransz, posta negli omonimi Giardini, ci sono pure monumenti creati con le eliche di aerei.
Giace parcheggiato nel piccolo garage della Polizia locale, invece, il siluro rinvenuto lo scorso anno davanti a riva Brioni. Ad interessarsene in questo caso è la Soprintendenza, che ne sta valutando la sistemazione in un museo della guerra.
Intanto però è passato già più di un anno e il siluro rimane in custodia ai vigili urbani.
Lapidi a ricordo di diversi avvenimenti storici ce ne sono ancora altre sull’Isola, come nella zona del porto, dove è esposta anche una meridiana particolarmente significativa: “Tra pace d’onde e bellico fragore, / Nova Aquileia di Venezia madre, / Grado redenta qui ti dona l’ore”, è scritto.
Lapide commemorativa nel campo degli eroi del camposanto di Valle Le Cove, fino ad arrivare all’ingresso, nel sottoportico, dell’Auditorium Biagio Marin. Qui una grande lapide dedicata a Nazario Sauro recita: “Questa casa / la generazione della guerra / e del fascismo / all’eroe del mare / Nazario Sauro / consacra / perché la gioventù / di Grado / cresca / devota a Dio e alla Patria”.—
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